Dalla Tunisia Fini benedice la manovra

Una visita istituzionale per rafforzare i rapporti politici tra Italia e Tunisia: è quella che ha portato ieri il presidente della Camera, Gianfranco Fini, a stringere le mani del presidente della Repubblica tunisina, Zine el Abdine Bel Ali, del primo ministro Mohammed Ghannouchi, del ministro degli Esteri Kamel Morjane e del suo omonimo nel Paese maghrebino, Fouad Mebazaa.

Nel corso dei colloqui, il presidente di Montecitorio ha affrontato il tema delicato della situazione mediorientale e spinto sulla necessità di potenziare una collaborazione euro-mediterranea. “Ci auguriamo – ha detto ieri Fini in visita a Tunisi – che l’occasione del summit bilaterale del prossimo autunno sia propizia per completare il testo inerente le proposte italiane in materia migratoria. Non credo – ha precisato – che la soluzione degli aspetti immigratori tra Italia e Tunisia sia l’apertura delle frontiere: bisogna continuare a rispettare la legge italiana che consente di avere il permesso di soggiorno solo a chi ha un contratto di lavoro“.

“Bisogna andare avanti con la cooperazione tra Italia e Tunisia – ha ribadito il presidente della Camera – e quando si predisporrà il nuovo decreto flussi si tratterà di dare alla Tunisia un ruolo particolare”. Dopo aver assicurato il pieno sostegno dell’Italia al partenariato della Tunisia con l’Unione europea, il cofondatore del Pdl ha quindi intrattenuto una breve conversazione con la delegazione dei giornalisti che lo ha seguito in Tunisia.

A loro, il presidente della Camera ha consegnato parole di fiducia sull’attuale situazione economica del Paese, abbozzando un quadro che rimanda a quello tratteggiato dal premier Berlusconi in visita in Brasile: “L’Italia – ha detto ieri Fini – è in una situazione meno negativa rispetto ad altri Paesi e potrebbe uscire rapidamente dalla crisi. Il vantaggio dell’Italia sta nella solidità del sistema bancario, mentre la vera difficoltà sarà evitare la crescita del debito pubblico. Ecco perché – ha spiegato il presidente dei deputati – si fa una manovra che riduce le spese“.

Maria Saporito