Gas serra: il 33% proviene dall’agricoltura

La comune attivita agricola è di fatto una macchina produttrice dei dannosi gas serra, vale a dire le emissioni responsabili del nocivo effetto serra.  Si parla addirittura di una percentuale del 33% di gas nocivi, sul totale di quelli prodotti, che l’agricoltura emetterebbe nell’atmosfera. Questa percentuale è aumentata significativamente negli ultimi anni. A dirlo è la ricercatrice austriaca Barbara Buchner presso l’International Energy Agency di Parigi (Iea), durante il convegno “Alimentazione e Ambiente; sano per te, sostenibile per il Pianeta”. Evento organizzato dal Barilla Center For Food & Nutrition (Bcfn).

Le varie attività che gravitano attorno all’agricoltura, settore importante per la nostra alimentazione, sarebbero dunque responsabili dell’emissione in atmosfera di gas serra, i quali, a loro volta, sono la causa principale del fenomeno dell’effetto serra. Sempre secondo quanto affermato dalla ricercatrice austriaca, peraltro componente dell’Advisory Board del Bcfn, ”l’alimentazione è responsabile del 25% dell’impatto ambientale di ogni persona”. Ciò significa che durante il consumo di cibo, l’uomo ha un elevato impatto sull’ambiente e sulle risorse che lo circondano.

Mathis Wackernagel, presidente di Global Footprint Network e noto come il costruttore dell’indicatore ecologico dell’impronta ecologica, ha poi posto l’accento sui consumi agroalimentari eccessivi rispetto alla produzione. Gli ecosistemi, ha sottolineato, ”sono la nostra ricchezza principale e in un mondo in cui le biocapacità sono limitate, la cecità su questi temi porta al rischio collasso del sistema. A settembre – ha proseguito Wackernagel – abbiamo consumato già tutto quello che si può generare in un anno. E spetta all’uomo decidere come vivremo nel futuro, anche attraverso l’alimentazione”. In nove mesi, dunque, i 6 miliardi di esseri umani che abitano il pianeta terra esuriscono le risorse che dovrebbero durare per l’intero anno. Di questo passo, in un futuro non troppo lontano, il collasso del sistema uomo-ambiente sarà inevitabile.

Di Marcello Accanto