Genova, anniversario manifestazioni antifasciste tra veleni e accuse

E’ un Trenta giugno ricco di polemiche, quello che oggi celebra i cinquant’anni dalla rivolta di Genova, che fece cadere il governo Tambroni, monocolore Dc con l’appoggio esterno del Movimento Sociale Italiano, allora in gran parte costituito da reduci della Repubblica di Salò. In quel solenne giorno, migliaia di cittadini scesero in piazza e affrontarono la polizia per impedire che a Genova, città medaglia d’oro della Resistenza e da cui era partita l’insurrezione del 25 aprile, si svolgesse il sesto congresso del Movimento Sociale Italiano.

Protestò la destra di allora; protesta la destra di oggi, a cui proprio non va giù quella data.

E infatti destava preoccupazione la coincidenza di oggi tra la manifestazione indetta da Cgil e Anpi in ricordo di quei giorni e un convegno organizzato dal circolo “Destra domani” degli ex-An Gianni Plinio e Alfio Barbagallo dal titolo: “”La verità sul 30 giugno ’60: tra sinistra eversiva ed apologia di reato”. L’hotel Bristol, che in un primo momento aveva concesso la sala al convegno, ha deciso di fare marcia indietro,temendo episodi di “scontro tra i diversi manifestanti” e che il servizio d’ordine della polizia attorno all’albergo creasse disagio e panico tra i clienti.

“Hanno preferito – arriva il duro commento di Barbagallo – rischiare una citazione per danni. Ma la responsabilità di fondo è del clima politico che abbiamo a Genova. La sinistra, qui, è ancora intollerante. A questo punto non sposteremo il convegno in altra sede, non lo terremo più. Peccato, si è persa un’occasione per una riflessione pacata e approfondita su fatti di cinquanta anni fa”. Plinio e Barbagallo, i promotori del convegno della destra, hanno pertanto presentato un esposto in procura in cui chiedono che si controlli se esista apologia di reato nelle celebrazioni previste dalle istituzioni locali per il cinquantenario dei disordini. “A oggi il dato a dir poco sconcertante – recita l’esposto – è rilevare che la Regione Liguria ha erogato 20.000 euro per garantire una manifestazioneche si propone con termini apologetici rispetto ai fatti di devastazione occorsi 50 anni fa”. Le ipotesi di accusa per le istituzioni sarebbero, a detta dei due ex-An, oltre ad “apologia di reato”, anche “istigazione a delinquere”.

E Gianni Plinio, riferendosi alle recenti proteste di giovani anarchici e della sinistra radicale contro il comizio tenuto nel capoluogo ligure dal leader di Forza Nuova Roberto Fiore, aggiunge: “Abbiamo chiesto un incontro con il ministro dell’Interno, Maroni e con quello alla Difesa, La Russa, per impedire che Genova sia sotto ricatto di un gruppo di delinquenti che vogliono trasformare la battaglia politica in disordini di piazza”.

Una data dunque, quella di oggi, che proprio non riesce a tenere unite destra e sinistra genovesi.

Raffaele Emiliano