Ricorsi, attesa in Piemonte per udienza del Tar

Sono ore di nervosa attesa quelle che in Piemonte maggioranza e opposizione stanno vivendo per l’udienza del Tar che giudicherà in merito a uno dei ricorsi amministrativi presentati contro alcune liste che hanno sostenuto alle scorse elezioni regionali il candidato della Lega Nord Roberto Cota, oggi presidente della Regione Piemonte.

Il ricorso in questione è stato presentato dall’onorevole Angelo Bonelli, presidente e legale rappresentante della Federazione dei Verdi, da Massimo Striglia, segretario amministrativo regionale e provinciale dell’Udc e in un primo momento anche da Mercedes Bresso, ex governatore del Piemonte e sfidante di Cota alle ultime regionali. La Bresso aveva poi ritirato la firma ” in cambio del consenso di Cota alla sua presidenza del Comitato delle regioni a Bruxelles.

“Il Tar del Piemonte, applicando semplicemente la legge elettorale – commenta il vicepresidente del Senato ed esponente dei radicali Emma Bonino – ha la possibilità di costituire un argine di diritto alla piena di illegalità che ogni tornata elettorale porta con sé e che ogni volta i radicali denunciano prima, durante e dopo”.

Entrando nel dettaglio del ricorso presentato al Tar, i voti contestati dalla Federazione dei verdi, di centrosinistra, ai Verdi verdi (lista che ha invece sostenuto Cota) sono 33.411. Quelli dall’Udc alla lista “Al Centro con Scanderebech”, presentata a sostegno della candidatura del leghista da Deodato Scanderebech, 12.154. Infine, i legali di Bresso coordinati dall’avvocato Enrico Piovano, contestano anche la lista Consumatori, sempre facente capo alla coalizione di Roberto Cota, che ha ottenuto 2826 voti. In totale si ricorre per 48.391 voti, contro uno scarto alle regionali tra Cota e la Bresso che si era attestato su soli 9.372 voti.

Non si discuterà invece oggi ma il 15 luglio il ricorso contro la lista Pensionati per Cota, di centrodestra, presentato dai Pensionati e invalidi (con Bresso), poiché, a detta del presidente del Tar Franco Bianchi, il ricorso, che riguarda Michele Giovine, il consigliere regionale eletto con questa lista, è stato integrato pochi giorni fa dai legali della Bresso da motivi concernenti gli atti di chiusura dell’indagine penale su Giovine, indagato per aver falsificato firme della propria lista.

Dunque, nonostante la spavalderia (vera o solo ostentata) di Cota che negli ultimi giorni ha dichiarato di non temere un ritorno alle urne, se il Tar accoglierà i ricorsi, in Piemonte si riandrà a votare.

Raffaele Emiliano