E’ di oggi la notizia, riportata su Repubblica, della scoperta di una sorta di organo informativo interno al Pdl, definito “Mattinale“, dal quale i maggiorenti del partito possono attingere le direttive per affrontare i media secondo i canoni imposti dai vertici della compagine di governo. Giorgio Stracquadanio, deputato azzurro e gestore del sito Il Predellino, si dice disinteressato alla cosa.
“Non leggo Repubblica ho cose più importanti da fare. Quelle di Ezio Mauro comunque sono minchiate. Minchiate!”, sottolinea. Spiegandone le ragioni.
“Il Mattinale è una newsletter interna del Popolo delle Libertà. Ovviamente ha un contenuto propagandistico perché è destinato agli eletti. Repubblica invece è come l’Osservatore Romano, parla solo di sacre scritture”.
Tuttavia, le accuse del giornale fondato da Scalfari, che lo associano ad una sorta di velina tipica dei regimi autoritari, non preoccupa il partito del presidente. “E’ Repubblica la Pravda italiana”, attacca Stracquadanio. “Ed è Repubblica che impone un regime giornalistico con i suoi titoli, i suoi argomenti, i suoi post-it e le sue evasioni fiscali, quelle del suo editore e quelle del suo direttore. E che ispira, inoltre, la propaganda di regime che ritroviamo oggi a Roma, in piazza Navona”.
Ma è forse possibile non attenersi alle direttive contenute nel mattinale? Stracquadanio è chiaro: “Non è mica un libretto delle istruzioni. Riporta i fatti del giorno e li interpreta. Il regime invece lo fanno gli altri. Il nostro è un partito di gente libera, discutiamo anche troppo. Però sono contento che Repubblica attacchi il PdL perché ogni volta che lo fa vinciamo le elezioni. A loro fa schifo come votano gli italiani, però si devono rassegnare. Loro comandano ma non governano, sono espressione di un grumo di potere antidemocratico”.
Quanto, infine, ai finanziamenti utilizzati per la produzione di questa newsletter interna, l’azzurro precisa che “non lo so, non sono l’amministratore del partito. Comunque non prende i soldi dei contribuenti come fa l‘Unità, per esempio. Tra l’altro vorrei sapere quante copie vende la Repubblica, perché quando non scrivono di mignotte non viene comprato. Sono in crisi adesso per mancanza di mignotte“.
Vincenzo Marino