Troppi incidenti, via la patente dopo gli 80 anni

Secondo studi statistici, nel 2018 l’Italia sarà il Paese più vecchio d’Europa, con un’aspettativa di vita che sarà di 78 anni per gli uomini e di 84 per le donne.

Così, tra le varie conseguenze che tale ipotesi comporterebbe, ce n’è una che allarma il presidente della Commissione Trasporti, Mario Valducci, inorridito al sol pensiero che un gran numero di persone intorno agli ottanta anni possa scorazzare per le strade alla guida di auto.

Al momento non vi è ancora un disegno di legge ad hoc nella riforma del codice della strada in dirittura d’arrivo, ma la discussione appare già viva.
A mettere in guardia sul rischio che comportebbe il mettersi alla guida dopo gli ottanta anni di età sono dati scienfici riguardanti la velocità dei riflessi e la soglia di attenzione, entrambe in forte calo negli anziani. Così i pericoli e con essi gli incidenti si moltiplicherebbero.

Ed è questa la considerazione che ha spinto Valducci, deputato del Pdl e presidente della Commissione Trasporti alla Camera, a lanciare la proposta di un limite di età per la patente di guida, fissato proprio a 80 anni.
Secondo l’attuale codice della strada, oggi si può andare avanti a guidare sino all’infinito. E’ sufficiente rinnovare il documento ogni 5 anni dopo i 50 e ogni 3 dopo i 70.

Proprio contro tale norma a un convegno della Fondazione per la sicurezza stradale organizzato dall’Ania, l’associazsione nazionale tra le imprese assicuratrici, è uscita la proposta di un limite di età.

“Dobbiamo prendere atto che siamo un Paese di vecchi – ha detto Sandro Salvati, presidente della Fondazione – e che le visite mediche per il rinnovo della patente spesso sono solo sulla carta”.

Secondo Salvati, bisogna quindi prendere provvedimenti.

Di diverso avviso, invece, il presidente dell’Auser Michele Mangano, il quale dice che il problema non è l’età. “Non si dovrebbero discriminare le persone in base all’età – sostiene Mangano -. Si dovrebbero attivare meglio i controlli medici. Le visite devono essere fatte in maniera seria e accurata.Mi sa che questo disegno di legge ha soprattutto l’obiettivo di venire incontro alle esigenze delle assicurazioni”.

Raffaele Emiliano