5 maggio 1821, nell’isola di Sant’Elena, giustiziato dal carceriere sir Hadson Lowe, simbolo del suo odio, muore all’età di 52 anni, Napoleone Bonaparte, lasciando la vita con le parole “Francia e testa dell’armata”.
Un memoriale scritto da lui sul periodo a Sant’Elena, dichiarando l’odio per gli inglesi, documenti infiniti che trattano della sua vita, testimonianze di discendenti e quadri “rubati” alla nostra bella Italia (anche se qualcosa di non nostro è entrato in nostro possesso) sono tutto quello che abbiamo di Napoleone.
Questo fino ad oggi, quando è stata resa nota la notizia del possesso da parte di un uomo di una parte di Bonaparte.
Danzil Ibbetson era un ufficiale inglese di istanza nell’Atlantico Centromeridonale; prestava servizio proprio nell’isola di Sant’Elena dove avvenne la morte del fondatore del primo impero francese e quel giorno, data resa in poesia da Alessandro Manzoni con un’ode, prese possesso di una ciocca di capelli dell’uomo.
Quella stessa ciocca è stata tramandata fino ai giorni nostri, in segreto, fino a che un discendente di Ibbetson non decise di metterla all’asta tramite agenzia.
I suoi discendenti emigrarono in Nuova Zelanda nel 1860 e da lì partì la storia della ciocca. La Art+Objects prese possesso di questo cimelio e lo mise all’asta.
Un collezionista di Londra, che non ha voluto rivelare il proprio nome, ha comprato questo sensazionale oggetto ieri (sensazionale per il tempo che è passato) alla modica cifra di 13mila dollari, proprio nella terra dove i discendenti erano emigrati.
La Bbc è stata l’emittente televisiva che ha commentato l’asta, volata a Wellington, capitale neozelandese, per concludere il servizio.
La cifra più alta per un oggetto appartenuto a Napoleone non è però la ciocca di capelli, bensì una litografia e un acquerello che ritraggono l’imperatore durante il suo esilio proprio a Sant’Elena.
di Andrea Bandolin