Calciomercato, rivelazioni Mondiali 2010: da Barrera a Dos Santos

Pablo Barrera

Che i Mondiali di Calcio siano ogni volta una vetrina dove ammirare con un solo sguardo i grandi campioni che giocano sparsi per i diversi campionati nazionali è cosa nota. Ma ogni volta la Coppa del Mondo è anche un luogo dove i talenti meno conosciuti giungono a piena affermazione, mostrando al mondo di cosa sono capaci. Soprattutto in questa edizione, dove abbiamo visto uscire troppo presto alcune tra le “big”, come Italia, Francia, Inghilterra e Portogallo; ma l’uscita di scena di alcune tra le favorite ci ha permesso di ammirare il lavoro di squadre considerate solo sulla carta “minori”, che però hanno dimostrato di avere grinta e carattere da vendere. Parliamo di Messico, Ghana, Uruguay, Cile, Slovacchia, e lo stesso padrone di casa Sudafrica, che è uscito sì nella prima fase, ma lo ha fatto a testa alta, senza mollare mai. E queste “cenerentole” mondiali hanno avuto la loro forza su giocatori non tanto conosciuti, ma che hanno saputo impugnare le redini della propria nazionale per portarla il più avanti possibile, dimostrando al mondo intero che non esistono solo i vari Messi, Cristiano Ronaldo e Rooney, e che il calcio non è fatto solo di stipendi ultramilionari, stimolando gli appetiti dei club di tutta Europa.

I messicani – Pablo Barrera, 23enne attaccante esterno, l’abbiamo visto sempre entrare nel secondo tempo, ma sempre con grande grinta, giocando largo e alternandosi con Giovani Dos Santos, penetrando sistematicamente in area e creando spazi per gli inserimenti dei compagni. Può giocare in tutti i ruoli dell’attacco ma anche come esterno di centrocampo, su entrambe le fasce. E’ già pronto per il calcio italiano, avendo giocato dal 2005 nella prima squadra della società dove tutt’ora milita, il Pumas. Non è un caso che Catania, Lazio e Juventus ci abbiano già fatto un pensierino, considerando anche il basso prezzo del cartellino, 5 milioni di euro, per un giocatore che costituisce un sicuro investimento. L’altro enfant terrible, Giovani Dos Santos (21 anni), ha sempre giocato tutti e 90 i minuti in tutte le quattro partite disputate dalla nazionale messicana. Proveniente dalla cantera del Barcellona, è stato promosso in prima squadra nel 2006, dove ha giocato quasi tutte le partite; l’anno successivo è stato ceduto al Tottenham, ma in Inghilterra non si è ambientato molto bene, avendo giocato appena 14 match in due stagioni. Nel gennaio 2010 viene spedito in prestito in Turchia, al Galatasaray, dove ha incantato tutto e tutti segnando 14 reti in 17 partite. Può giocare come trequartista o attaccante esterno su entrambe le fasce, dove con la sua velocità e il suo dribbling semina il panino nelle difese avversarie. Un po’ più di concretezza sottoporta lo renderebbe perfetto per le big d’Europa. Ma non dimentichiamo che ha 21 anni e tutta la carriera davanti per migliorare.

Fabio Del Piano