In generale c’è da dire che vi sono due tipologie di cantanti. Almeno queste due macro categorie sono quelle che il pubblico di non esperti conosce. Da una parte vi sono gli interpreti, cioè quelli che cantano canzoni scritte da altri e dalla parte opposta vi sono i cantautori ovvero quelle persone che cantano canzoni scritte da loro stesse. In queste canzoni vengono riportate tutte le esperienze vissute, le emozioni, gli amori, le delusioni ecc, ecc… . Insomma si può proprio dire che le canzoni nascano dal proprio io, dalle vite di ciascuno. Fra le due categorie però possiamo riconoscere cantanti che è difficile classificare in quanto inizialmente cantano canzoni scritte da altri e poi pian piano maturando e acquisendo sempre maggiore esperienza arrivano a scriversi i testi in maniera autonoma. In aggiunta a quanto discorso bisogna aggiungere la variabile delle case discografiche. Nella maggioranza dei casi è proprio chi spende i soldi per la registrazione, la produzione e la messa in vendita del disco che ha l’ultima parola su tutto. Ovvero sono le case discografiche che decidono le canzoni che il cantante andrà ad incidere in sala di registrazione. È bene accennare però al fatto che vi siano case discografiche che vogliono controllare tutto e che molto spesso prendono decisioni al posto del cantante e case che lasciano i propri cavalli di razza più liberi di creare e fare ciò che vogliono.
Alla prima categoria di case discografiche pare appartenga quella di Kylie Minogue. La star australiana avrebbe infatti voluto parlare della sua esperienza del cancro al seno in alcune sue canzoni. Un momento brutto della sua vita che si era risolto per il meglio poteva essere raccontato in rima in modo da aiutare altre donne nelle stesse condizioni. A volte sapere che non si è soli è un grande aiuto. La condivisione delle proprie sensazioni, delle proprie paure può far capire a chi sta vivendo la stessa situazione che alla fine le reazioni sono simili. Le paure sono comuni. La consapevolezza che non si è soli e fuori dal mondo può portare più coraggio e più voglia di combattere. Detto ciò una canzone sul cancro al seno avrebbe potuto avere le stesse possibilità di successo di qualsiasi altro testo. Se Kylie in persona sentiva di essere pronta a raccontare una così brutta esperienza in teoria nessun altro avrebbe potuto negare che ciò avvenisse. Ed invece… . La casa discografica che pubblicava l’album del 2007 intitolato X alzò un muro alto ed invalicabile censurando i testi. La cantante dice di essere ancora rammaricata dell’accaduto. Soprattutto rattristata dal fatto di aver ceduto all’imposizione e di non aver continuato a provare ostinatamente chiedendo di poter cantare ciò che le sembrava più adatto a lei in quel particolare momento.
Alessandra Solmi