Dopo il Sindaco di Roma Gianni Alemanno, che aveva minacciato di “sfondare il casello”, anche il Presidente della Provincia romana Zingaretti e quello della Regione Lazio Polverini scendono in campo sul tema dei pedaggi sul Gra, esprimendo posizioni di netta contrarietà.
E se il presidente dell’Anas Pietro Ciucci spiega che il pedaggio sulla Roma-Fiumicino ci sarà perchè previsto dalla manovra, mentre sul Grande raccordo anulare pagherà solo chi proviene da lunghe percorrenze e non invece chi si sposta in città attraverso il Gra, la Polverini mostra contrarietà verso qualsiasi penalizzazione dei pendolari, dal momento che «il Grande raccordo anulare viene usato dai romani per muoversi all’interno della città ed è diventato una strada che si percorre regolarmente». Poi, alle parole del senatore leghista Cesarino Monti, che aveva dichiarato: «Mi fa piacere che oggi i romani si siano svegliati dicendo ci fanno pagare. Pensa un po’, tutti i milanesi e tutti quelli del nord da decenni pagano con strade forse peggiori di quelle di Roma, parlo del traffico. Io dico, piuttosto che spendere soldi per fare il Gran Premio di F1 a Roma…», la governatrice risponde: «A parte che non stiamo spendendo soldi perchè al momento è tutto capitale privato e comunque questo non c’entra niente con le strade».
Sulla stessa lunghezza d’onda il Presidente della Provincia Zingaretti, che non usa mezzi termini: «Penso che sia una vergogna e una vera e propria follia. La Roma-Fiumicino è ormai diventata quasi una strada urbana. Il pedaggio annunciato oggi dal presidente dell’Anas Ciucci porterà solo più traffico e disagi». E ancora: «È un accanimento contro la capitale e i romani voluto da un governo che ormai, appare chiaro, è guidato dalla Lega. Nel complesso si tratta di una manovra iniqua perchè colpisce le fasce più deboli. I grandi capitali o gli alti redditi non vengono toccati».
Tirata in causa dai rappresentanti politici romani di destra e di sinistra, non tarda a far sentire la sua voce la Lega Nord. E lo fa attraverso Alessandro Montagnoli, componente della Commissione Trasporti della Camera e vicepresidente vicario dei deputati leghisti, il quale con tono ironico dichiara: «Dobbiamo riconoscere che gli amministratori locali romani sono molto bravi nel lamentarsi, mentre devono ancora dimostrare di essere bravi ad amministrare. Li invitiamo a venire in Padania per vedere come si fa. Se vogliono l’Italia unita allora non si capisce questa disparità per cui i cittadini del Nord debbano pagare i pedaggi stradali mentre quelli del Centro-Sud no. È una discriminazione inaccettabile: non è pensabile che sia sempre e solo una parte del Paese a pagare tasse e imposte. E poi da Alemanno ci saremmo aspettati un po’ più di senso civico: un sindaco non può usare il linguaggio degli hooligan».
Alla polemica prendono parte anche i “Giovani Padani“. «Per la Padania oggi è un giorno di festa. L’irritazione di chi finalmente è chiamato a pagare per il sistema Paese come fino ad oggi ha fatto solo la Padania è la testimonianza più evidente che le battaglie della Lega Nord erano e sono sacrosante – sostiene il deputato e coordinatore del movimento giovanile leghista Paolo Grimoldi -. La Padania festeggia perchè, seppur simbolicamente, anche da Roma in giù ora capiranno il significato della parola gabella. L’auspicio è che poco alla volta Roma e i vari enti parassiti inizino a pagare quello che non hanno mai pagato e, soprattutto, a sostenersi da sé, nell’ottica di un vero federalismo di solidarietà ma soprattutto di responsabilità».
Raffaele Emiliano