Piccolo Teatro Imperdibile

La stagione 2010/2011 del PICCOLO Teatro di Milano si presenta nel segno della qualità, tuttavia non tutti i lavori che verranno presentati saranno da considerare allo stesso livello e per questo abbiamo consultato diversi esperti di teatro per stabilire quali siano gli spettacoli assolutamente imperdibili.

Il primo su tutti è Vollmond, la luna piena di Pina Bausch, lavoro di teatrodanza firmato dalla coreografa tedesca deceduta poco meno di un anno fa.

Federico Fellini, con cui collaborò in una commovente scena de La nave va la definì come “Una monaca con il gelato, una santa con i pattini a rotelle, un volto da regina in esilio, da fondatrice di un ordine religioso, da giudice di un tribunale metafisico, che all’improvviso ti strizza l’occhio.”

Vollmond è una piece voluttuosa e rabbiosa, di roccia e acqua, si denuda la fragilità umana e la coppia nei suoi rituali, nelle sue violenze, negli abbracci espressi e negati, sempre alla ricerca di amore e contatto.

E’ caldamente consigliata anche la visione de Un Flauto Magico rielaborazione di Peter Brook del Zauberflote di Wolfgang Amadeus Mozart: come già affrontato da Brook in Don Giovanni e Tragédie de Carmen la relazione del Teatro con l’ Opera propone una soluzione nuova, un dialogo che rinnega la classica sudditanza del Teatro nei confronti della Lirica, e pone la priorità nella coscienza artistica e nella bellezza del processo e del risultato.

Da non perdere inoltre:

l’ italianissimo Toni Servillo che, dopo aver dato nuova dignità al cinema italiano in collaborazione con il regista Paolo Sorrentino, torna al Teatro con La Trilogia della villeggiatura di Goldoni;

il commovente Slava’s Snowshow, funambolico prodotto della caleidoscopica immaginazione teatrale russa di SLAVA, spettacolo che muove i suoi passi fra tragedia e commedia, assurdo e spontaneo in una crudele tenerezza. Un teatro magico e festoso che si nutre di fiabe, sogni e nostalgia di una lontana infanzia;

ed, infine dulcis in fundo, Giorni Felici di Samuel Beckett, con la performance di Adriana Asti nei panni di Winnie, guidata dalla visionaria regia di Bob Wilson, regista divenuto famoso al mondo per la sua capacità di usare la luce teatrale come la setola di un pennello, andando a dipingere la scena con incredibile profondità di linee e di colore.