Stasera in tv Julia Roberts in “Se scappi ti sposo”

Estate. E’ sempre tempo di commedia romantica! Questa sera, alle ore 21:10, Canale 5 trasmetterà il film, del 1999, “Se scappi ti sposo” (titolo originale “Runaway bride”). La pellicola, diretta da Garry Marshall, si fregia di un cast d’eccezione di cui fanno parte la sempre meravigliosa Julia Roberts, Richard Gere e Joan Cusack. A quasi dieci anni dal successo planetario di “Pretty woman”, dunque, Garry Marshall ne ripropone la stessa formula vincente.

Il reporter newyorkese Ike Graham (Richard Gere) è in cerca di un’idea interessante per il suo articolo sul USA Today. Seduto al solito bar dove cerca ispirazione, incontra un uomo che gli racconta una storia avvincente: in una piccola città del Maryland, c’è una donna Maggie, che abbandona sitematicamente all’altare ogni suo fidanzato. Ike scrive la storia ma Maggie (Julia Roberts) venutane a conoscenza invia una lettera di protesta alla redattrice del giornale, nonchè ex moglie di Ike. La donna lo licenzia in tronco e il giornalista decide di vendicarsi…

A distanza, dicevamo, di un decennio dall’uscita di “Pretty Woman”, il terzetto Marshall – Roberts – Gere riprova l’ardua impresa della prima pellicola con un film apparentemente diverso ma che, in realtà, ha moltissimi punti in comune con la precedente favola. Questa volta, Marshall cerca di dare un finale al lavoro precedente mettendo un punto sul lieto fine tramite l’ebrezza del matrimonio. La Roberts non è più una prostituta in un mondo da favola, ma la sua abissale differenza con il protagonista maschile, si nota ancora allo stesso modo e, ancora, tramite l’appartenenza dei due a mondi diversi: ricco borghese di città lui, ragazza di provincia lei. Ciò che non è cambiato affatto è il fascino della protagonista femminile, l’unica capace di far innamorare un uomo cinico come il personaggio di Gere. Però…la commedia di Marshall pare dimenticare i principi della comicità dato che il conflitto culturale e le schermaglie amorose vengono portate avanti tramite battute prive di verve ma dense di stereotipi.

Valentina Carapella