Nella giornata di ieri in casa bianconera si sono presentate le nuove maglie ufficiali per la stagione che verrà, ma quella di ieri è stata pure l’occasione di confermare in via ufficiale un altra importante operazione. Questa sicuramente maggiormente interessante ai fini della rinascita bianconera. L’acquisto di Marco Motta, terzino destro di indubbio valore dall’Udinese, è il classico colpo non troppo sbandierato, nè costoso, ma che potrà sicuramente dare nuova linfa e nuovo vigore al progetto Juve.
Parla Marotta – La conferenza stampa di ieri è stata l’occasione per il DG bianconero Beppe Marotta, di stilare un bilancio della prima fase del mercato. “La rosa in partenza per il ritiro di Pinzolo è ancora numericamente approssimativa, saranno aggregati alla prima squadra molti giovani del settore giovanile. Siamo in un mese delicato per il mercato, la Juve storicamente è sempre stata una squadra che si è concentrata più sugli acquisti che sulle cessioni, sto lavorando per rinforzare la rosa in qualità e valore assoluto”.
Marco Motta – Intanto ieri, è arrivata la conferma dell’acquisto del giovane ex capitano dell’Under 21 Marco Motta ad opera degli uomini di mercato bianconeri. Un operazione importante, tanto quanto oculata. La Juve infatti prenderà Motta, di proprietà dell’Udinese, in prestito per una stagione, per una cifra attorno ai 500mila euro. il prezzo del riscatto è già stato fissato a 5 milioni di euro. Non tanto, se si pensa che Motta, ha grande prospettiva e nelle due stagioni in prestito alla Roma, è stato grande protagonista.
Basi solide – In questa prima fase del mercato bianconero, la strategia appare più che chiara. Prima di tutto, per formare una squadra vincente, è necessario avere della basi solide in difesa. Gli acquisti dei vari Bonucci, Motta e il conreto e forte interesse di Mexes parlano chiaro. Il modulo di del Neri 4-4-2 offensivo, poi, offree spunto per un mercato degli esterni offensivi, con l’acquisto dei vari Martinez e Pepe sulle fasce, per mettere le ali a una squadra, una società e una tifoseria, che ha bisogno di tornare a volare prima possibile.
Alessandro Iraci