Ieri per l’esplosione di una granata nella città divisa di Mitrovica, nel nord del Kosovo, una persona è morta ed 11 sono rimaste ferite, durante una manifestazione della comunità serba contro i piani del Governo kosovaro di voler aprire un ufficio nella zona a maggioranza serba di questa località. Il direttore dell’ospedale della città, Milan Jakovljevic ha confermato la morte del psichiatra di origine bosniaca Mensur Dzekovic ed ha spiegato che la maggioranza dei feriti sono serbokosovari e hanno subito lesioni alle estremità causate dagli esplosivi. Secondo Bajram Rexhepi il ministro degli Interni del Kosovo e sindaco di Mitrovica, la granata a mano è stata lanciata contro un gruppo di circa 800 serbi che protestavano di fronte all’ufficio del Registro Civile, aperto ieri dalle autorità kosovare. Ha aggiunto che la situazione è sotto controllo e assicurato che la Unità operativa continuerà a funzionare, nonostante l’Ufficio del Rappresentante Internazionale Civile per l’ex provincia serba abbia sollecitato la sua chiusura.
Zoran Rakic, uno dei feriti, ha detto che, alla protesta, i partecipanti erano concentrati in maniera pacifica quando all’improvviso si è sentita una forte esplosione. Besim Hoti, portavoce della polizia ha spiegato che durante gli incidenti si sono sentiti anche spari e che gli agenti della polizia della missione dell’Unione Europea e anche della NATO si sono spostati nella zona dei fatti. Il presidente serbo, Boris Tadic dopo l’esplosione, ha chiesto alle istituzioni internazionali “una reazione più energica” contro i tentativi di destabilizzare la zona e ha affermato che la Serbia non risponderà alle provocazioni. Tadic ha richiesto “il mantenimento dell’ordine e della legalità in Kosovo”.
Durante la conferenza stampa tenuta a Pristina, Hashim Thaci, il primo ministro del Kosovo ed ex leader della guerriglia ha espresso le sue “più profonde e sincere condoglianze” alla famiglia del deceduto. “Alle autorità competenti” ha esortato di chiarire le circostanze di questo ed ha ‘catechizzato’ tutti i cittadini kosovari a non essere violenti, di mantenere la calma e di mostrare il loro disaccordo in maniera pacifica e democratica. “L’Ufficio al nord di Mitrovica è al servizio di tutti i cittadini che vivono in questa parte del paese e non rappresenta una minaccia per nessuno”, ha assicurato Thaci. La città di Mitrovica, nel nord dell’ex provincia serba del Kosovo, è divisa in settori: da un lato la popolazione albanese-kosovara e dall’altra quella serba che nel passato le ha viste protagoniste di conflitti. Nel febbraio del 2008 il Kosovo ha dichiarato la sua indipendenza unilaterale della Serbia, che non riconosce Belgrado. (Maria Luisa L. Fortuna)