Il caso delle mozzarelle blu ha temporaneamente scosso l’opinione pubblica, spaventata dalla possibilità di trovarsi nel piatto alimenti a base di latte dall’origine e dagli ingredienti sconosciuti. La vicenda ha avuto inizio quando una molto sorpresa consumatrice di mozzarelle ha visto una di queste cambiare colore in tempo reale, assumendo un colore sostanzialmente bluastro. Le seguenti analisi svolte dagli istituti di sicurezza sull’igiene e la sicurezza alimentare avevano rivelato la presenza di un batterio estraneo al normale processo di produzione del formaggio in questione; lo stesso batterio è stato poi identificato come la causa del cambiamento cromatico del latticino.
La magistratura italiana aveva immediatamente aperto un’inchiesta a livello internazionale, dopo aver accertato che la ditta produttrice di mozzarelle “multicolore” aveva sede in Germania. Negli ultimi giorni erano circolate notizie riguardanti lo stop delle esportazioni della Milchwerk Jaeger GmbH, dovute appunto alle pressioni causate dalla mutazione subìta dal prodotto una volta venuto a contatto con l’atmosfera. Oggi però, Hermann Jaeger, AD della suddetta azienda ha dichiarato che “Non c’è mai stato un divieto della produzione di qualsiasi prodotto della Jaeger da parte di qualsiasi autorità, nè a Bruxelles, nè in Germania, nè in Italia” e, altresì, che l’esportazione, anche in Italia, nonostante le resistenze, cercherà di non subìre troppe perdite. Jaeger si è detto sicuro della sua mozzarella, dichiarandola come fresca e priva di conservanti, e, a suo dire, l’assunzione del colore blu del formaggio sarebbe colpa di un consumo tardivo da parte dei suoi compratori.
Alle parole dell’AD di Jaeger Gmbh, si contrappongono però quelle di John Dalli, portavoce del commissario alla sanità dell’Unione Europea, che, significativamente, ha fatto sapere che “nessun prodotto lattiero deve essere esportato da questa azienda finché il problema non sia stato risolto”. La questione non è comunque stata risolta; se per la UE la Jaeger non dovrebbe esportare, perché responsabile della contaminazione delle mozzarelle, dall’azienda comunicano che nessun provvedimento ai loro danni è mai stato preso. Pare quindi che la UE si sia limitata a dare un’indicazione contenutistica, ma che non abbia preso reali provvedimenti in proposit; non è nemmeno chiaro se le misure restrittive siano state evitate, come appunto sostenuto dall’AD Jaeger, per mancanza di prove di responsabilità o per altri motivi. Anche la Germania, sembra si sia “impegnata a non esportare”, ma allo stesso modo a titolo, per così dire, personale, piuttosto che formale.
A.S.