Una brutta segnalazione è arrivata in questi giorni presso la sede della Lav (Lega Anti Vivisezione). Molti turisti italiani in visita nella bella città russa di S. Pietroburgo segnalano il degradante sfruttamento di animali per l’accattonaggio: non solo cani o gatti, ma perfino orsi, scimmie e linci, come dimostrano alcune foto e un video diffusi sul proprio sito internet dalla Lav. Questo business fiorente si svolge chiedendo denaro ai molti turisti, per il mantenimento degli animali oppure per farsi fotografare con i cuccioli, in particolare nella Piazza del Palazzo. Gli animali sono tenuti in condizioni pietose, sia per la scarsa alimentazione che per la mancanza di cure, e continuano ad essere esibiti per intere giornate anche con i peggiori rigori climatici, senza alcun riparo. Una volta diventati troppo grandi, gli animali verrebbero sostituiti perchè ritenuti non adatti per questo tipo di business.
La Lav ha rivolto un appello all’Ambasciatore russo in Italia affinché lo indirizzi al proprio Governo, chiedendo un deciso intervento nel porre fine a questa triste pratica e di indagare su quanto vi sia di eventualmente illecito, evidenziando che tale pietoso fenomeno getta grave discredito all’immagine della Russia, e in particolare alla città di San Pietroburgo.
Secondo alcuni accertamenti fatti dalla LAV, risulta che da tempo le associazioni animaliste locali si battono per far cessare questo fenomeno, purtroppo senza alcun risultato. Non sono state fornite risposte in merito alla provenienza di questi animali né, tanto meno, su quale sia la loro sorte una volta diventati adulti e questo fa avanzare il sospetto di traffici illeciti che, peraltro, coinvolgerebbero alcune specie animali protette dalla Cites perché a grave rischio di estinzione.
Per maggiori informazioni o per prendere visione delle foto e dei video che testimoniano la veridicità di questa orribila pratica economica, basta collegarsi al sito www.lav.it ed accedere alla sezione “News Cites”.
di Roberto D’Amico