«Non riusciamo, al momento, davvero a comprendere come sia potuto succedere. Ma sapremo rimediare». Un’unica, scarna dichiarazione. Che ha un solo, semplice significato: non ci abbiamo capito niente. Però, sia come sia, accidentale, fortuito, inatteso, il guaio c’è stato. I vertici Sony hanno provato a mettere una pezza, ma la tesi sostenuta si è rivelata in assoluto poco convincente. L’episodio è di questi giorni ed è solo l’ultimo di una lunga serie che coinvolge i prodotti della Società giapponese. 535 mila notebook della linea Vaio ritirati, in tutto il mondo, per disfunzioni tecniche che ne determinano il surriscaldamento , la deformazione della scocca ed, in alcuni rari casi, l’aucombustione.
A dare la notizia il Wall Street Journal. Al momento non si registrano gravi conseguenze in merito al gradimento dell’utenza, e si parla di soli 40 reclami giunti alla sede centrale da parte dei consumatori. Ma, dato il crescente pericolo, il ritiro dei pezzi difettati è stato valutato da subito l’unica strada percorribile. Nell’operazione coinvolti 3 continenti: Europa , con 103 mila rientri, Asia, dove saliamo a 170 mila e Stati Uniti, in cui vi è lo zoccolo più duro di clienti fidelizzati e si contano 259 mila unità ritirate. E forse il bilancio è destinato a peggiorare. E’ trapelata infatti in queste ore l’indiscrezione secondo cui vi sarebbero altri 110 mila notebook soggetti a malfunzionamenti.
A livello tecnico l’elemento imputabile come causa del problema è sempre lo stesso. Un sensore della temperatura tarato in modo errato e quindi responsabile di scompensi termici nel processore. Certo è che per l’Azienda, che a gennaio aveva posto tra gli obbiettivi annuali quello di ritornare in utile nell’esercizio fiscale, si tratta di una vicenda molto imbarazzante.
Ancor di più se pensiamo all’incresciosa questione sollevatasi nel 2006, quando Sony fu costretta a ritirare milioni di batterie di altrettanti portatili Vaio, caratterizzate da anomalie tecniche di vario tipo. Già in quell’occasione mantenere la fiducia della clientela si era rivelato un compito assai arduo. Ora, pur trattandosi di un problema di minore portata, saranno necessari ingenti sforzi per scongiurare la frattura di mercato. E le dichiarazioni rilasciate non sono state senz’altro una bella mossa per iniziare. Sarà quindi molto divertente osservare se e come il gigante dell’elettronica riuscirà ad ingolosire di nuovo i suoi acquirenti. Che di fame ne hanno sempre tanta.
Katiuscia Provenzani