F1, Schumacher: “Dobbiamo continuare a lavorare”

Effettivamente il binomio Mercedes-Schumacher sta vivendo la stessa identica situazione in questo periodo. Entrambi nomi leggendari del circus alle prese con problemi di competitività ed eccessivi intoppi durante le gare, influenzando negativamente il risultato finale. Schumacher ha dovuto fare i conti con la sua età avanzata ed è stato costretto a spendere tutta la prima parte della stagione nel ritrovare ritmo e routine persi in quei 3 anni di pausa. La Mercedes invece non ha una vettura perfetta e non può più niente contro avversari come Red Bull e Mclaren. Una realtà difficile, ma non per questo bisogna lasciarsi andare allo sconforto.

Se Rosberg critica il passo indietro che il team ha compiuto a Valencia non nascondendo frustrazione e rabbia, Schumacher tiene fede al comportamento pacato e sorridente che ha sempre mostrato sin dall’inizio di questa stagione: ” Ci piacerebbe regalare a loro e a tutti i nostri supporter una buona prestazione nel prossimo weekend, anche se sembriamo soffrire un po’ al momento. Dobbiamo affrontare il fatto che siamo meno competitivi di quanto speravamo. Il nostro passo in gara è stato piuttosto promettente ma in qualifica la nostra velocità non è davvero l’ideale e dobbiamo ancora capire bene le gomme. E’ chiaramente un qualcosa su cui continueremo a lavorare intensamente.” I problemi non si possono nascondere, ma tutti insieme bisogna lavorare e non perdere la fondamentale serenità all’interno del box.

Un pensiero va’ anche al prossimo Gp, comunque importante: “Silverstone rappresenta una gara speciale per noi visto che è così vicina alle nostre fabbriche a Brackley e Brixworth, i cui addetti stanno lavorando così duramente per recuperare dopo il difficile inizio di stagione“. Il team di Stoccarda non potrà forse vincere il mondiale, ma non per questo non si possono togliere delle piccole soddisfazioni. Un intenso lavoro in vista di un 2011 in cui la Mercedes dovrà per forza tornare ai massimi livelli, confidando sulla capacita di sviluppo e fame di vittorie di Michael che continua a sognare l’ottavo sigillo mondiale.

Riccardo Cangini