Imprenditore muore di legionella a Pisa, “caso isolato” per i medici

Un imprenditore edile è morto nel reparto di rianimazione dell’ospedale Cisanello di Pisa, dopo essere stato colpito dal morbo della legionella, un batterio gram-negativo aerobio che provoca una malattia infettiva grave e a letalità elevata, chiamata “legionellosi.

Il batterio della legionella può essere letale

La vittima, un uomo di 62 anni, pisano, era considerato una persona a rischio, avendo già problemi di cuore e polmonari. Per i medici, spiega il quotidiano locale “Il Tirreno” che ha anticipato la notizia, si tratterebbe di un fatto episodico, che non avrebbe richiesto profilassi per chi con l’uomo divideva spazi e ambienti.

L’uomo aveva iniziato a sentirsi male circa una settimana fa. Poi il ricovero in ospedale,  inizialmente nel reparto di malattie infettive dove gli è stata diagnosticata l’infezione e avviata l’adeguata terapia, infine il decesso. Per i medici l’infezione potrebbe anche essere stata contratta a causa del suo lavoro, in contatto con la terra. “Si tratta di un caso isolato, acquisito presumibilmente in comunità, al di fuori dall’ospedale, non ha gli elementi del fenomeno del focolaio epidemico – afferma Francesco Menichetti, direttore della clinica di malattie infettive di Pisa -. Non ritengo ci siano motivi di allarme perchè il caso sembra sporadico e l’esito letale è legato esclusivamente alle gravi patologie concomitanti che questa persona, pur giovane, presentava: era cardiopatico e soffriva di malattie croniche polmonari”. I principali fattori di rischio infatti che favoriscono l’acquisizione della legionellosi sono l’età avanzata, il fumo, l’immunodeficienza, il sesso maschile e le patologie cronico-degenerative pregresse.

Le legionelle sono presenti negli ambienti acquatici: si riscontrano nelle sorgenti naturali da cui risalgono a quelle artificiali come le condotte cittadine e gli impianti idrici degli edifici, quali serbatoi, tubature, fontane e piscine. L’uomo contrae l’infezione quando inala acqua in piccole goccioline (1-5 micron) contaminata da una sufficiente quantità di batteri; quando questa entra a contatto con i polmoni di soggetti a rischio, insorge la patologia, spesso in passato scambiata per una polmonite, provocando malessere generale e cefalee seguiti da febbre, tosse, sintomi gastrointestinali, neurologici e cardiaci e complicanze varie; nei casi più gravi (5-15%) può addirittura essere letale.

Adriana Ruggeri