Un quarantenne originario di Ostuni, nota località turistica in provincia di Brindisi, dovrà affrontare un processo alquanto particolare; la stranezza non sta tanto nella natura del reato, un “banalissimo” furto, bensì per l’entità dello stesso, consistente nella astronomica cifra di 90 centesimi. Il delitto, ironicamente parlando, è stato commesso ai danni di una cabina telefonica della stazione di Bologna.
Il processo, che avrebbe dovuto iniziare domani, è stato spostato al 18 Novembre, a causa dell’astensione dei magistrati dalle udienze, ma in ogni caso si farà. L’avv, Matteo Murgo, difensore del reo-confesso ha però espresso tutti i suoi dubbi in merito: “Si poteva già, da quando era stata acquisita la notizia di reato, considerare la palese irrilevanza penale del fatto e quindi archiviare.” Esiste infatti nell’ordinamento italiano la possibilità di non procedere contro qualcuno, anche se colpevole, se il reato commesso non possiede una reale rilevanza di natura economica, sociale o morale.
Telecom Italia ha provveduto a spedire una notifica nella quale si dichiara “persona offesa” ( dal furto dei 90 centesimi, visto che la cabina telefonica è di proprietà della suddetta azienda); nel testo del capo d’imputazione si può anche leggere la presenza di un’aggravante alquanto particolare: Il terribile ladro avrebbe operato “avvalendosi di due asticine metalliche“. Al processo saranno sentiti anche i due agenti della Polfer che hanno sorpreso il malcapitato a fare qualcosa che, pur magari irrilevante, comunque non avrebbe dovuto fare.
Alle obiezioni dell’avvocato Murgo, la Procura di Bologna ha però così risposto, entrando concretamente nel merito della vicenda: ”L’archiviazione per irrilevanza penale e’ prevista solo per i reati di competenza del giudice di pace. E questo caso non era davanti al giudice di pace”.In sostanza, ha spiegato ancora la Procura che, davanti alla presenza di un reato penale, e di una denuncia formale e circostanziata risulta legalmente impossibile non procedere, questo a prescindere dall’entità del furto o del danno causato. Sarà poi il giudice a stabilire la rilevanza del fatto commesso e l’evenutuale sanzione da comminare al quarantenne pugliese.
A.S.