La Polonia dice sì al nuovo scudo spaziale di Obama

(da sinistra) Radislaw Sikorski e Hillary Clinton

La Russia storcerà il muso, probabilmente, per questo atto d’indipendenza da parte di un vecchio paese “satellite” come la Polonia. Fatto sta che l’incontro a Cracovia tra il ministro degli Esteri polacco Radislaw Sikorski e quello americano Hillary Clinton ha dato i risultati sperati dalla Casa Bianca: il governo polacco ha ratificato con un sonante “sì” il nuovo progetto di difesa missilistica proposto dall’amministrazione del presidente Usa Barack Obama.

Il progetto è in realtà un aggiornamento (ma molto rimaneggiato) di un progetto che era già stato presentato dalla precedente amministrazione di George W. Bush. Ci sono delle variazioni, però, legate alle mutate situazioni politiche degli ultimi anni. In particolare, le novità introdotte per questo nuovo scudo spaziale dovrebbero esorcizzare quello che dagli Stati Uniti è avvertito ormai come il pericolo numero uno: il governo iraniano e il suo programma nucleare.

Le differenze tra lo scudo spaziale targato Bush e quello promosso dal Nobel per la Pace Obama non sono poche: la prima versione Bush (abbandonata nel settembre 2009) prevedeva l’installazione di un radar potente in Repubblica Ceca, associato a dieci intercettori di missili balistici di lunga gittata in Polonia (con una potenzialità d’attacco maggiore). Il nuovo scudo obamiano è invece destinato principalmente a intercettare missili di breve e media gittata, soprattutto in considerazione del riarmo missilistico di Teheran.

Curiose le motivazioni che hanno spinto il governo di Cracovia ad accettare il nuovo progetto; stando alle parole di Sikorski, infatti, “la Polonia preferisce la nuova versione del progetto” perché “è fondato su una tecnologia esistente, cosa che aumenta la probabilità che funzioni e sia efficace”. Dichiarazione perlomeno curiosa: questo lascerebbe infatti intendere che per il governo polacco il progetto dell’amministrazione Bush era basato su tecnologie inesistenti e aveva scarse probabilità di funzionare. Difficile a credersi, o almeno strano a dirsi.

Hillary Clinton, dal canto suo, ha tenuto a precisare l’utilità comune dello scudo spaziale, con un particolare occhio di riguardo verso la Russia, che sin dai tempi dell’amministrazione Bush aveva avvertito il progetto come una minaccia. “Lo scudo aiuterà a proteggere il popolo polacco e tutti in Europa – ha affermato la Clinton – dalla minaccia posta dall’Iran. Gli Stati Uniti sono interessati alla collaborazione con la Russia sul tema della difesa antimissile e a tal proposito ribadisco che lo scudo non è una minaccia per la Russia; anzi, la collaborazione fra Washington e Mosca in questo campo è di comune interesse”.

Intanto, nel corso dello stesso vertice di Cracovia, il ministro degli Esteri americano ha anche annunciato uno stanziamento di fondi Usa per il mantenimento del museo di Auschwitz, per una cifra che si aggira intorno ai 15 milioni di dollari. Che questo finanziamento abbia contribuito ad ammorbidire un pò il governo polacco sullo scudo spaziale, inducendolo ad affrontare l’ombra lunga dell’irritata inquilina Russia?

Roberto Del Bove