Mozione di sfiducia respinta, dunque Diego Cammarata, sindaco di Palermo, conserva la sua poltrona. L’esito della votazione è stato comunicato ieri mattina: 23 voti su cui contare per continuare ad essere il Sindaco di Palermo contro 20 contrari e 7 assenti.
Fabrizio Ferrandelli, capogruppo Idv, ha così commentato il risultato: “Oggi è un giorno di verità per Palermo, perché finalmente vengono fuori i nomi di coloro che mettono la propria faccia accanto a quella di Cammarata”. “Ha d’ora inizio il dopo-Cammarata – sostiene l’autonomista Leonardo D’Arrigo – perché quella che per ora è all’opposizione, rappresenta un’alleanza più ampia di quella al governo”. C’è anche chi ha espresso dubbi sulla legittimazione della votazione, Ninni Terminelli ad esempio, del Pd: “La sfiducia doveva essere trattata in un’apposita seduta. Ricorreremo alla Regione per fare nominare un commissario che annulli questo risultato”.
Le parole più dure arrivano da Gianfranco Miccichè, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Miccichè sta utilizzando il suo blog per esprimere lo sdegno che questa città sta provando, essendo ormai stanca di questa amministrazione. “Sulle vicende che riguardano il Comune di Palermo finora ho cercato di evitare le polemiche e restare quanto più zitto possibile, proprio per non esasperare lo scontro con il Pdl. Ma il ridicolo giochino degli attacchi, se a me continua a suscitare indifferente ilarità, alla gente rischia di provocare un certo stomachevole rigetto verso la politica”.
Così il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianfranco Miccichè, risponde dal suo blog alle critiche che gli sono piovute addosso dopo la decisione del Pdl-Sicilia di votare la mozione di sfiducia al sindaco di Palermo, Diego Cammarata, sottolineando che quest’ultimo ”anziché arrampicarsi sugli specchi e cercare di prendersela con tutti fuorché con se stesso, prenda atto di non avere più maggioranza in aula, ma soprattutto – aggiunge – abbia coscienza che è la stragrande maggioranza dei cittadini a non volerlo più”.
”Cammarata – insiste Miccichè – ci regali quest’ultimo slancio di umiltà, prenda atto del suo fallimento e comprenda che è inutile cercare di spostare il tema del dibattito, non è gridando ai quattro venti che io sono alleato del centrosinistra che può riuscire a distrarre l’attenzione pubblica dai fin troppo evidenti disastri della sua amministrazione”.
E comunque, ”a scanso di equivoci – ribadisce Miccichè – noi dal centrosinistra siamo lontani anni luce, ma siamo certamente opposizione, da oggi durissima, nei confronti di questo sindaco, che peraltro inviterei, quando ha bisogno di qualcosa, a chiamarmi personalmente, anziché – conclude – ricercare intermediazioni in Silvio Berlusconi, è il sindaco della quinta città d’Italia e non dovrebbe avvertire il bisogno d’intermediari, ma sentirsi in grado di confrontarsi con autorità ed autorevolezza con tutti in partiti e i rispettivi interlocutori”.
Sabrina Ferrante