Palermo si trasforma in una giungla, dopo la pantera ora è caccia ad un pitone

Dopo la caccia alla pantera avvistata a Palermo, che ormai prosegue da giorni, adesso è scattato l’allarme per la presenza di un probabile pitone nei pressi dell’albergo Costa Verde nel territorio di San Nicola nel palermitano. Alcuni residenti hanno segnalato ai carabinieri la presenza di un serpente che sarebbe lungo due metri per una larghezza di 25 centimetri.

Per effettuare le ricerche – dicono alla sala operativa dei carabinieri – abbiamo anche fatto una segnalazione alla guardia forestale. Stiamo anche verificando – aggiungono i militari – la veridicità della denuncia presentata“.  I militari dell’arma ieri, per tutto il giorno, hanno cercato questo lungo serpente, ma sino al tardo pomeriggio non c’è stato alcun avvistamento. In campo anche le guardie zoofile che hanno battuto tutte le campagne e le zone piene di sterpaglie, probabile rifugio del serpente, ma nessuno è riuscito a vederlo.

Intanto continuano le ricerche della pantera nera che si aggira nel quartiere Borgo Nuovo e fino ad ora pericolo scampato per il maialino nero utilizzato come esca, la trappola sembra non funzionare. La gabbia posizionata dagli uomini del Corpo Forestale nella pineta di via Bronte, zona periferica della città, non ha visto al suo interno alcuna pantera.

Dopo una settimana la caccia al felino non ha dato risultati, resta aperto dunque il mistero e la paura degli abitanti di Borgo Nuovo. La conferma della presenza dell’animale è arrivata anche da una decina di impronte trovate all’interno di una cava della zona, i calchi ricavati dagli esperti riproducono l’impronta di un felino di grossa taglia. Secondo la profondità delle orme il felino dovrebbe pesare dai 60 agli 80 kg. Palermo in questi giorni dunque si sta trasformando in una giungla e tra pantere e pitoni è caccia aperta.

Sabrina Ferrante