Scontro Berlusconi-Tremonti: per Boniauti è una “bufala” da prima pagina

E’ una “domenica bestiale” quella che il quartier generale dei berluscones sta affrontando sul fronte della comunicazione. I rumor sugli scontri interni che rischiano di avvelenare il clima nel partito traghettato da Berlusconi e Fini si susseguono a ritmo incessante, sollevando sospetti su chiunque manifesti una qualche “distanza” dalle posizioni assunte dal premier.

L’ultimo “pettegolezzo” politico ha coinvolto il presidente del Consiglio e il responsabile dell’Economia, Giulio Tremonti. Per “Il Corriere della Sera” i due sarebbero ai ferri corti a causa della manovra finanziaria che sta calamitando resistenze e insofferenze da ogni dove. Il provvedimento targato Tremonti avrebbe insomma indispettito oltremodo il Cavaliere che, se nella pubblica piazza continua a rimarcare la propria vicinanza all’impopolare ministro, in separata sede avrebbe invece confessato la sua personale reticenza alla linea dura dettata dal responsabile del Tesoro e preteso un “aggiustamento” in grado di svelenire gli animi.

Solo fantacronaca per il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti. “Il titolo di apertura del ‘Corriere della Sera‘ relativo allo scontro tra il presidente del Consiglio e il ministro dell’Economia – ha iniziato – è assolutamente infondato. La collaborazione tra il presidente Berlusconi e il ministro Tremonti si basa su una solida amicizia e sulla condivisione totale dell’azione di governo”.

“Spiace rilevare – ha rincarato Bonaiuti – che la pubblicazione di una notizia infondata come quella di stamane, e su un tema tanto delicato per tutti come la manovra per la stabilizzazione del bilancio pubblico, non è nell’interesse del Paese“.

Una “strigliatina” al quotidiano diretto da Ferruccio De Bortoli che, con tali presunte insinuazioni, rischia di esasperare le tensioni che aleggiano all’interno del Pdl. E come se non bastasse, a infoltire la schiera di quanti segnalano la palese difficoltà del governo, provato da  maldicenze e antipatie, è intervenuto oggi anche il vicesegretario del Pd, Enrico Letta, che ha auspicato una veloce consegna delle deleghe al presidente della Repubblica, in modo da scongiurare lo “sbando” rovinoso del Paese.

E’ toccato a Daniele Capezzone, portavoce del Pdl, replicare al secondo attacco domenicale, sfoderando serafica fermezza: “Enrico Letta e il Pd – ha tagliato corto – possono mettersi il cuore in pace. Gli italiani hanno scelto un premier, un governo, una maggioranza, un programma. Il resto sono chiacchiere, vecchia politica e giochi di palazzo. Evocare ribaltoni e coinvolgere il Capo dello Stato sono due gravi autogol – ha sottolineato l’ex radicale – che rinverdiscono la tradizione autolesionista del Pd”.

Maria Saporito