Tg1, continua l’operazione terrore: “Chissà quanti di noi intercettati!”

Un’altra incredibile testimonianza della disinformazione targata Rai: è ciò che gli spettatori del Tg1 delle 20 di ieri hanno dovuto subire nel servizio a titolo “L’Italia degli intercettati”.

Come se non fosse bastato il discusso video della stessa settimana, sempre edizione serale, sulla vita da “intercettatori”, dove degli operatori venivano presentati come delinquenti, stavolta la testata ci rammenta che “chissà, quanti di noi sono stati intercettati!”.

Chissà quanti di noi, ignari, sono stati captati mentre parlavano al telefono con persone oggetto d’indagini ed intercettate”, spaventa infatti la voce fuoricampo. “Il numero dei cosiddetti bersagli veri e propri di intercettazioni telefoniche e ambientali nel 2009 è stato130 mila“. Dato, peraltro, continuamente utilizzato come esempio, ma erroneamente presentato come numero corrispondente agli intercettati: sbagliato, si tratterebbe di utenze, quindi non di utenti unici (che potrebbero essere molto meno).

Malgrado ciò, precisa il servizio, “la fonte è il ministero della giustizia. 130 mila persone sono state messe sotto controllo. Una minima parte del dato si riferisce alle cimici ambientali. E chi ha parlato con quei 130 mila certamente è stato anche lui ascoltato, quindi il numero degli spiati deve essere moltiplicati (pausa) più volte, si parla di milioni di italiani“.

Il video continua sciorinando una serie di dati che vorrebbe presentare le intercettazioni come anti-economiche, e spiegando come in questi anni “siano stati pochi i processi, in materia di mafia, basati esclusivamente sulle intercettazioni telefoniche”.

Una nuova puntata, dunque, della disinformazione della testata diretta da Augusto Minzolini. Probabilmente tesa a stravolgere gli intendimenti dell’opinione pubblica tendenzialmente avversa al progetto di legge.

Vincenzo Marino