Mentre nessun segno concreto arriva né dal Governo né dalla Commissione Bilancio del Senato, le due principali federazioni che tutelano le persone affette da disabilità, Fand (Federazione Associazioni Nazionali Disabili) e Fish (Federazione Italiana per il superamento dell’Handicap), hanno deciso di pubblicizzare da oggi e sino a mercoledì, giorno della protesta nazionale unitaria, i loro pensieri per sensibilizzare l’opinione pubblica contro la manovra correttiva che colpisce direttamente i “diritti già troppo compressi e limitati” dei soggetti affetti da disabilità.
La manifestazione avverrà a Roma in Piazza Montecitorio mercoledì 7 luglio, alle ore 10: in arrivo delegazioni da tutta Italia per chiedere il ritiro dell’emendamento del Governo che vuole restringere brutalmente “i criteri – si legge in una nota – per la concessione dell’indennità di accompagnamento e la cancellazione della disposizione che innalza i limiti per l’assegno agli invalidi parziali creando sperequazioni di dubbia costituzionalità: una manovra che colpisce i più gravi e i più deboli fra i disabili”. I presidenti delle due federazioni, Giovanni Pagano e Pietro Vittorio Barbieri, ritengono l’emendamento “anticostituzionale e discriminatorio” nei confronti delle persone con disabilità.
Ciò che viene contestato è l’emendamento che cambia il testo dell’articolo 10 del decreto governativo sul tema dell’invalidità che, dicono, crea una disparità fra gli invalidi civili parziali: chi è affetto da una patologia singola per la quale è prevista una invalidità del 75%, avrà l’assegno anche se non raggiunge l’85% di invalidità; chi è colpito, invece, da due patologie la cui somma dà l’80%, non ha diritto a nulla. Ma ancora più grave, per i manifestanti, è la modifica dei criteri per l’indennità di accompagnamento, che, dicono, consentirà l’accesso solo alle persone in stato vegetativo o poco più e da cui potrebbero essere esclusi tutti coloro che hanno due genitori lavoratori (imposizione di un tetto di reddito).
Comuni alle associazioni aderenti alla manifestazione sono il rammarico e la delusione nel rilevare che l’attenzione politica al “mondo della disabilità” è limitata al contenimento della spesa e non piuttosto al consolidamento di politiche sociali per la non autosufficienza – il cui carico è sulle spalle delle famiglie – e per l’inclusione sociale.
Adriana Ruggeri