“A Pietro Taricone piaceva il primo Mussolini” dichiara un suo ex professore

In esclusiva sulla rivista A un’intervista fatta a Roberto Mancini, docente di storia attivo presso il collegio romano “Il nazareno” che nel 2001 ricevette come alunno Pietro Taricone. Il professore aveva il compito di dare lezioni private all’ex-concorrente del Grande Fratello 1 per prepararlo ad un programma che avrebbe dovuto intitolarsi Lo Storicone, ma che non ha mai superato la fase preparatoria.

A Pietro piaceva Mussolini – ha rivelato Mancini -, il Mussolini prima della Marcia su Roma”. Nel ricordare O’ Guerriero il docente continua a parlare della sua esperienza con Taricone, spiegando come essa sia stata per entrambi un’occasione di reciproco scambio. “Lui era individualista, sempre stato vicino alla destra, senza conoscerne però tutte le posizioni. Io ho fatto un po’ d’ordine. Quando l’ho conosciuto, non sapevo niente del Grande Fratello, però l’ho spinto ad avvicinarsi a Casa Pound e il loro progetto di ‘mutuo sociale’ aveva colpito molto Pietro. Lui era uno che non votava, annullava la scheda e considerava i partiti dei recipienti vuoti”.

Pietro Taricone, per come si è fatto conoscere attraverso la sua esperienza televisiva, si è sempre mostrato determinato, giocando il più delle volte a fare lo spaccone per mezzo di questo personaggio che lui stesso aveva deciso di mostrare al suo pubblico. Mancini spiega però la parte di Pietro non nota agli spettatori e dice: “Non gli piaceva il mondo in cui viveva, era costretto a fare quel lavoro per denaro. Spendeva molto per le sue passioni, era spesso in rosso e detestava le banche con i loro tassi di interesse quasi da strozzini. La logica finta di un mondo di plastica, che giudica solo per il denaro che hai. Lui era un puro in questo senso. E poi era arrabbiatissimo con gli intellettuali che lo avevano messo alla gogna senza conoscerlo”.

Taricone, nel parlare di Roberto Mancini, lo nominava “Il mio Vate”, proprio perché forse lo considerava una figura a cui depositare quella parte di sé più in ombra, volutamente nascosta. Fra questi sentimenti anche quelli appartenenti alla sua vita privata, con la sua compagna. “Di Kasia parlava pochissimo – spiega Mancini -. C’è stato un anno in cui sono andato a dargli lezione due volte alla settimana, ma di Kasia mi parlava pochissimo, aveva un pudore estremo per i suoi sentimenti. Mi confessò che preferiva andare con le donne a pagamento perché non rischiava coinvolgimenti”.

Andrea Camillo