Caso Claps: un mistero senza fine, spuntano nuove tracce dna

Nel sottotetto della chiesa è stato trovato il dna di due uomini, dunque tra i reperti analizzati a Roma dall’equipe di periti sono stati isolati dna appartenenti a due diversi soggetti maschili rintracciati sul luogo del delitto. Il codice genetico è stato ricavato dalle tracce biologiche che erano sul materasso ritrovato nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità di Potenza, luogo in cui lo scorso marzo è stato recuperato il corpo della ragazza dopo 17 anni di silenzio e misteri.

Il materasso fu recuperato durante un sopralluogo dalla polizia scientifica e immediatamente si ipotizzò che quel sottotetto potesse essere stato un alcova usata dai ragazzi che frequentavano i locali della parrocchia. Altre tracce biologiche sono state ritrovate su uno strofinaccio e il dna ricavato da questo è sovrapponibile ad uno dei due profili ottenuti dalla tracce sul materasso. Per identificare i dna si dovrà procedere ad un esame comparativo con quello di Danilo Restivo, unico indagato per l’omicidio di Elisa Claps.

Era diventato poco più di una squallida alcova, mentre Elisa giaceva buttata come uno straccio nell’angolo più oscuro, abbandonata da tutti meno da chi le voleva bene e disperatamente la cercava”. È uno dei passaggi più duri di una nota diffusa oggi da Gildo Claps, fratello di Elisa, a nome della famiglia della ragazza. Gildo Claps ha commentato così la notizia, emersa ieri a Roma, del ritrovamento del dna di due uomini su un materasso che era vicino al cadavere e di un altro su uno strofinaccio sequestrato nei locali.

Il fratello della ragazza, che all’epoca della morte aveva 16 anni, ha rinnovato l’appello a tutti a “spazzare via l’ipocrisia e l’omertà che avvolgono questa vicenda. Lo dobbiamo ad Elisa e a ciascuno di noi per non vergognarci di appartenere a questa comunità”.

Sabrina Ferrante