Viggo Mortensen come non lo avevamo mai visto. A breve termineranno le riprese del film The Talking Cure: A Dangerous Method che si stanno tenendo tra Zurigo e Vienna. L’attore di New York interpreterà Sigmund Freud. La storia è incentrata sul rapporto fra il celebre psicanalista ed il suo pupillo Karl Jung, considerato il suo successore, che nella pellicola sarà interpretato da Michael Fassbender. Come in molte altre storie, però, il giovane discepolo finì per tradire il maestro sia per quanto riguarda il metodo sia per la vita privata.
Christopher Hampton, Oscar nel 1988 per Le relazioni pericolose, e successivamente il regista David Cronenberg sono stati affascinati proprio da questo particolare snodo della storia, così il primo ha realizzato su questa base uno sceneggiato teatrale mentre il secondo, utilizzando la sceneggiatura, ne ha fatto un lungometraggio. Nel film si parte da un episodio fulcro della vicenda, il caso di Sabina Spielrein (interpretata da Keira Knightley) seguito da Jung. Lo psichiatra inizialmente seguirà il metodo del suo maestro per curare la sua paziente, ovvero il “cura con le parole” che da anche il titolo alla pellicola. Più tardi, però, si allontanerà dal percorso segnato da Freud e adopererà un metodo tutto suo, nato da alcune sue teorie che lo porteranno praticamente sul fronte opposto rispetto a quello del suo mentore.
Ad alimentare ancora di più il contrasto fra i due ci sarà poi l’amore che entrambi proveranno per la paziente, che li porterà ad una rottura insanabile del loro rapporto. Viggo Mortensen, celebre per l’aver vestito i panni di Aragorn nella trilogia Il signore degli anelli, lavorando con un regista importante come David Cronenberg potrebbe ritornare alla popolarità avuta nel passato, che di recente sembra essersi un po’ affievolita. Dopo il successo mondiale della saga cinematografica tratta dai romanzi di Tolkien, Mortensen non è riuscito infatti a ripetersi ma nonostante questo ha continuato a fare cinema, preferendo spesso e volentieri ruoli non accompagnati da grande clamore mediatico ma di indubbio valore.
Andrea Camillo