Nazionale, la ricetta di Buffon: “Per tornare grandi puntiamo sulla tecnica”

Gianluigi Buffon, 32 anni, portiere dell Juventus

Nei settori giovanili bisogna cominciare a fare un certo tipo di calcio, che possa premiare i giocatori più tecnici anche se non hanno dei fisici enormi“. Questa la strada da seguire secondo Gigi Buffon, intervistato su Radio2 da Piero Chiambretti durante la trasmissione ‘Chiambrettopoli’, per far tornare la Nazionale azzurra ad alti livelli. Il numero uno della Juventus ha poi toccato diversi argomenti, dal fallimento al Mondiale al suo ritorno in campo.

Sudafrica – “E’ inutile fare paragoni tra 2006 e 2010, le rose avevano delle potenzialità completamente diverse. L’errore più grande è stato non vincere con la Nuova Zelanda: anche se non eravamo all’altezza rispetto a quelli del 2006, avevamo un girone ugualmente abbordabile“.

Il gruppo era formato da tanti ragazzi, che naturalmente non avevano l’abitudine a certe competizioni: qualche contraccolpo psicologico o anche di personalità era prevedibile. L’anno scorso in Confederations Cup è stata fatta una campagna stampa nella quale si diceva che i giocatori del 2006 in fondo potevano restare a casa, ma in certe competizioni è necessaria gente di esperienza“.

Marchetti – “Ha fatto quello che poteva fare con una squadra come la nostra che era in difficoltà. Per il portiere, come per ogni giocatore, il giocar bene o male dipende dalla squadra e dal momento che sta vivendo quest’ultima“.

Lippi – “Si è preso anche la paternità di questo insuccesso, si è preso tutte le colpe, è una persona che ci ha messo sempre la faccia. Per me, e penso anche per tutti gli italiani, quello che ci ha regalato nel 2006 resterà incancellabile“.

Cassano e Balotelli – “Penso che quello che ha detto Lippi sia vero. Qualsiasi tipo di giocatore, uno o due che portavi, non avrebbe cambiato le sorti di questo Mondiale“.

Germania – “A differenza nostra hanno avuto dei ricambi generazionali formati da giocatori di grande livello, e poi mi sembra di notare che mentre giocano si divertono: questo è molto importante“.

Ritorno in campo – “Non ho idea di quanto tempo ci vorrà, penso che possano essere tre mesi come possono essere quattro, ma con certezza non si può dire“.

Pier Francesco Caracciolo