A distanza di trent’anni da quello che è diventato un capolavoro di fama e portata mondiale ovvero “Il nome della rosa“, Umberto Eco torna sulla scena con un nuovo romanzo ambientato questa volta nell‘Europa del XIX secolo tra spie, cospiratori, sovrani e politici di vario tipo: “Il cimitero di Praga” verrà pubblicato nel corso del prossimo ottobre da Bompiani e, stando ad alcune indiscrezioni raccolte, il libro consisterrà in un volume tra le 450 e 500 pagine nel corso del quale Umberto Eco ricostruisce, mantenendo un’assoluta fedeltà, quello che è stato lo scenario storico dell’Ottocento tra rivolte, cospirazioni e rivoluzione.
Ad annunciare l’uscita imminente di questo nuovo romanzo è stato proprio un comunicato della casa editrice di Milano e nel testo viene inoltre sintetizzata a grandi linee la trama del romanzo che vede al centro un cinico falsario, ingaggiato dai servizi segreti di tutta l’Europa, il quale costruisce e tesse trame e congiure, complotti e attentati vari i quali hanno, nel concreto, dato un’indirizzo al percorso politico e storico del nostro continente; si configura quindi questo un libro che indaga le pieghe più nascoste ed incoffesabili della politica ottocentesca e che getta inoltre una luce inquietante sul tempo della contemporaneità.
Tra i vari indizi che sono stati cercati e messi insieme riguardo a “Il cimitero di Praga” e la sua trama c’è anche quello che si ricollega a “I protocolli dei Savi di Sion” in cui viene narrata la storia di un fantastico piano ebraico per arrivare grazie all’astuzia al dominio del pianeta; in realtà come si sa già da tempo i “Protocolli” sono un totale e completo falso attestato, un documento creato ad hoc dalla polizia zarista al fine di motivare e dare una giustificazione dell’odio verso gli ebrei. E’ stato proprio Eco tra gli altri ad occuparsi di questo fatto nel 2005 quando ha scritto l’introduzione per il libro “Il complotto. La storia segreta dei Protocolli dei Savi di Sion” di Will Eisner, ovvero il padre di quella che è la “graphic novel“.
Rossella Lalli