Tutti detective grazie all’Interpol

Non c’è dubbio i tempi sono cambiati. Non c’è il detective Poirot  con la sua calma serafica, i baffi e la bombetta, a risolvere crimini enigmatici con il solo potere delle parole. O il mitico Peter Falk, alias tenente Colombo, con la forza dell’osservazione come unico alleato nelle indagini. Ve lo ricordate? «A volte la scena di un delitto può parlare più del miglior testimone». Beh ormai tutto questo non esiste più. Oggi che le frontiere sono solo linee su vecchie cartine, e mobilità e società sono divenuti concetti mondiali, anche le forze dell’ordine incontrano innumerevoli difficoltà nell’assicurare criminali sempre più sfuggenti alla giustizia. Ed allora non  rimane che rivolgersi alla nuova protagonista della scena globale: la Rete. Detto fatto. 

L’Interpol, ufficio di polizia internazionale, ha infatti lanciato un’iniziativa a dir poco innovativa, dando il via ad una campagna on line che coinvolge il popolo degli internauti. L’operazione si chiama “Infra-Red” e prende di mira 450 fuggitivi, latitanti in 29 Paesi. Tutti ricercati per reati gravissimi quali omicidio, pedofilia e traffico di droga. Un appello, diffuso sul Web, invita tutti coloro che ne fossero in possesso, a fornire informazioni che possano favorirne la cattura. In contemporanea sono state pubblicate anche 26 fotografie su siti di sicurezza sociale o forum di discussione.

Chiunque volesse reperire maggiori notizie sui criminali troverà sul sito dell’Interpol approfondite schede identificative. Due le possibilità per inviare comunicazioni di possibili avvistamenti: l’indirizzo mail fugitive@interpol.int , facente capo all’organizzazione stessa, ed il sito www.csiworld.org , che addirittura consente ai segnalanti di mantenere l’anonimato. Davvero ingenti le risorse investite dalle forze di Polizia in questo colossale progetto. 650 agenti da 82 nazioni, operativi ogni giorno in qualsiasi momento, sotto la supervisione del Segretario generale dell’ Organismo di Polizia Internazionale, Martin Cox.

«La scelta di rivolgerci ai comuni cittadini per portare a termine con successo questa operazione globale ed ardita – spiega Cox – deriva dalla presa di coscienza che ci sono individui di cui non disponiamo informazioni aggiornate e soprattutto non abbiamo idea di dove si possano essere rifugiati. E’ possibile invece che qualcuno incontri uno di questi criminali su uno dei tanti social network o sui forum di discussione in Internet, così come potrebbe accadere per strada. A quel punto sarà fondamentale contattare immediatamente l’Interpol, quali che siano le modalità con cui sono state ottenute le informazioni».

I dati raccolti verranno poi, a seguito della dovuta analisi da parte dell’ufficio centrale di Lione, trasmessi ai 188 distaccamenti situati in tutti i Paesi facenti parte dell’immensa cordata che da anni è in prima linea nella dura guerra alla criminalità internazionale. E che ora chiede l’aiuto della gente comune per porre fine alla libertà dei grandi latitanti. A volte i giganti sono sconfitti proprio dai piccoli.  Pensate a Davide contro Golia.

Katiuscia provenzani