Ahi, che dolore!

Come sconfiggere il dolore cronico? Prima di tutto bisogna iniziare a dialogarci. Capire cosa ci affligge e riuscire a descriverlo al nostro dottore affinché egli ci possa aiutare nel migliore dei modi. Proprio questo è il punto focale, l’obiettivo della campagna sociale. In Europa ci sono ben 75 milioni di persone e di queste 12 milioni solo in Italia affette da dolore cronico. A soffrire di più sono le donne e nella precisione le più colpite, circa un terzo, sono le casalinghe. La malattia, molto spesso sottovalutata, è causa di grosse perdite economiche sia familiari che statali. Una ricerca Istat afferma infatti che il 23 % dei pazienti ha dovuto abbandonare la propria posizione sociale mentre il 17% ha perso il lavoro. Lo Stato ci perde circa 3 milioni di ore lavorative che causano mancati guadagni nell’economia nazionale. Per quanto riguarda l’aspetto psicologico invece le persone che ne sono affette si sentono abbandonate e hanno l’impressione di perdere tutto quanto sia stato in loro possesso fino a quel momento.

Cittadinzanzaattiva, Pfizer, le organizzazioni di medicina generale SIMG e FIMMG e l’AISD-Associazione Italiana per lo Studio del Dolore hanno infatti promosso per settembre una campagna intitolata ‘Dolore Misterioso ’.  Essa consta nel fatto che brochure e poster saranno affissi e distribuiti negli ambulatori dei medici di famiglia. Oltre alla cartellonistica e al materiale cartaceo è stato previsto l’utilizzo di internet in modo da abbracciare e coinvolgere un target maggiore. È già attivo il sito internet www.doloremisterioso.it  dove si possono fare test per capire il dolore di cui si soffre, stampare una scheda e portarla al proprio medico di famiglia per aiutarlo nella diagnosi.

La campagna che è stata messa in piedi è innovativa e particolare proprio perché utilizza un linguaggio molto semplice e vicino ai pazienti in modo che essi possano trovare aiuto ovvero trovare le parole per descrivere il proprio dolore senza grosse difficoltà.  Questa corsia preferenziale dovrebbe aiutare il dialogo fra dottore e paziente e mettere le due figure in condizione tale di poter dialogare senza alcun problema. In questo modo il dottore può favorire e fornire una diagnosi tempestiva del dolore neuropatico raggiungendo così l’obiettivo principale di tale campagna. Grazie alla legge 38 inerente alle disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore del 15 Marzo 2010, il medico di medicina generale, o medico di famiglia, avrà un ruolo ancora più centrale nella gestione del dolore cronico.

Alessandra Solmi