E’ ormai guerra del caffè tra Francia e Stati Uniti.
In Francia la multinazionale degli alimenti Nestlé ha infatti citato in giudizio il gruppo concorrente Sara Lee per violazione del suo sistema di capsule di caffè Nespresso. La denuncia trae origine dal fatto che la controllata francese di Sara Lee (Maison du Café ) ha recentemente lanciato sul mercato transalpino delle capsule di caffè (a marchio L’Or Espresso) compatibili con le macchine Nespresso, proponendole ad un prezzo più conveniente e concorrenziale. Precursore e inventore del sistema macchine-capsule caffè (lanciato nel 1986), la Nespresso-Nestlè ha beneficiato durante questi anni di una totale assenza di concorrenza, traendo enormi profitti.
“Abbiamo avviato un procedimento legale contro Sara Lee per la violazione del nostro sistema di caffè Nespresso” ha affermato in un comunicato stampa la Nestlé. “Accogliamo con favore la concorrenza leale”, ha aggiunto la multinazionale, aggiungendo tuttavia che il gruppo intende sempre adottare le misure necessarie per difendere le sue proprietà intellettuali quando vengono attaccate. “Quando altri vogliono appropriarsi delle nostre invenzioni, dobbiamo difendere i nostri diritti “.
Sara Lee, al contrario, si è dichiarata fiduciosa nello sviluppo del procedimento giudiziario. “Non vediamo alcun motivo per cui Nespresso abbia iniziato un’azione legale”, ha detto un portavoce del gruppo statunitense. L’azione giudiziaria intrapresa non influirà sulla distribuzione delle capsule, lanciate da oltre due mesi in Francia con un enorme successo economico. A detta di Sarra Lee, ciò “dimostra che i consumatori hanno accolto plebiscitariamente il nostro marchio”.
Ma il marchio statunitense non è il solo ad aver attaccato il “sistema Nespresso”. Da inizio anno, infatti, sul mercato francese anche la catena distributiva Casino ha messo in vendita delle capsule compatibili con le macchine Nespresso. Jean-Paul Gaillard, patron della ECC Ethical Coffee Company (ed ex CEO di Nespresso), la ditta produttrice delle capsule, ha detto che da parte sua non è coinvolto nel procedimento avviato dalla Nestlé. “Siamo fuori ambito” ha precisato. “La nostra tecnologia è totalmente diversa da Nestlé”.
Raffaele Emiliano