Comuni “ricicloni” in crescita: bene al Nord, bocciata la Capitale

Sono stati diffusi qualche giorno fa i dati che fotografano la situazione del nostro Paese sul fronte della raccolta differenziata. Una pratica che – secondo Legambiente – sta prendendo sempre più piede tra gli italiani, aprendo a un cambiamento in chiave “green”.

Il Comune più “riciclone” d’Italia del 2010 è Ponte nelle Alpi, un piccolo centro in provincia di Belluno. Qui la raccolta differenziata ha raggiunto l’83,47 % e ha coinvolto praticamente l’intera cittadinanza. Ma il trend appare positivo anche su larga scala: per Legambiente, infatti, i municipi che hanno dimostrato maggiore sensibilità nei confronti del riciclaggio sono aumentati di 200 unità rispetto all’anno precedente. Quasi 1.590 realtà che hanno superato il limite del 50%, indicato come standard di “virtuosismo ecologico”.

Fanno meglio le regioni del Nord: il Veneto ottiene il primato nazionale, con il maggior numero di amministrazioni virtuose (67%), seguito dal Friuli Venezia Giulia, dalla Lombardia e dal Piemonte. Bene anche i risultati centrati da alcuni comuni sardi e dalle siciliane Trapani e Agrigento, ma è Salerno a conquistare lo scettro di città più “riciclona” del Sud.

E nel Lazio? La situazione non è delle più confortanti: il raggiungimento del 50% nella pratica della raccolta differenziata resta ancora una chimera in vaste aree del territorio e tradisce una scarsa propensione dei cittadini laziali ad abbandonare la vecchia abitudine di gettare indistintamente i sacchetti di spazzatura nei cassonetti. “Il Lazio – ha spiegato Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente nella regione – è fermo al 12,9 %, Roma al 17,4% secondo i dati Ispra riferiti al 2008, al 21% secondo l’Ama, che fa riferimento al 2009″.

Fa da contraltare alla bocciatura della Capitale, la piena promozione conquistata da alcuni piccoli comuni della regione: Oriolo Romano, con una percentuale del 73,7% di raccolta differenziata, Sermoneta, Roccagorga, Lenola, Acquapendente, Nepi, Monte San Biagio, Trevignano Romano e Monterosi.

“La soluzione da perseguire – ha spiegato il presidente regionale di Legambiente, Lorenzo Parlati – è quella della raccolta porta a porta. Bisogna togliere i cassonetti dalle strade, a Roma come negli altri capoluoghi. Una scelta importante per le tasche dei cittadini, che continuano a pagare inutilmente centinaia di milioni di euro all’anno – ha concluso – per vedere seppelliti i propri rifiuti in discarica”.

Maria Saporito