“Non sono nè un’ochetta, nè una dama, nè una tenera. È chiaro?”.
A rilasciare queste parole in un’intervista al Corriere della Sera è Federica Gagliardi, l’avvenente ‘dama bianca’ che aveva attirato su di sè l’attenzione in occasione dell’impegno di Berlusconi al G20 in Canada. “Vivo ancora con mamma e papà, mi appoggiano in tutto” dice la Gagliardi che pensando al futuro aggiunge: “Se farò politica? Per adesso mi preparo, certo mi piace. Ma chissà, non ho la palla di vetro”.
Ed è proprio la politica il sogno che la bionda insegue da una vita, un sogno certamente più vicino dopo la partecipazione nella veste di presunta stagista al G20 canadese. “È stato istruttivo, basta con questo chiacchiericcio”, tuona la Gagliardi appena tornata al lavoro che ha trovato da poche settimane (e dal quale si è allontanata non senza polemiche sulle ferie da lei non maturate per seguire il premier): assistente del segretario generale della Regione Lazio.
La “dama bianca” mostra poi i denti quando dichiara: “Ce l’ho coi giornali: indossavo un abito casto, bianco perché c’erano trenta gradi. Ma perche’ raccontarmi così? Solo perché sono bionda e carina? Fossi stata brutta non vi sareste accorti di me”.
La sua anomala gavetta la vede negli anni prima candidata con l’Idv, poi collaboratrice di un assessore di Veltroni, poi in An, infine nel comitato Polverini. Sino a qualche mese fa, quando c’è stato il “magico” incontro con Berlusconi, lei al comitato Polverini e lui in visita in una delle iniziative preelettorali: “Gli ho chiesto di fare un’esperienza internazionale. Ed è arrivata la telefonata”.
Al giornalista che le ha fatto rilevare la stranezza della tempestività del premier nell’accogliere siffatta richiesta, la bionda ha prontamente risposto: “Ma no, ho i titoli necessari”.
Il problema forse sta proprio nel capire quali siano i titoli necessari. Una marea di ragazze e ragazzi, con una collezione di titoli (quelli autentici) alle spalle non meritano forse lo stesso ascolto da chi detiene il potere?
Raffaele Emiliano