Porta USB difettosa, altro incidente per l’iPhone 4

L’iPhone 4 danneggiato

Più potente. Migliore nella forma e nella sostanza. Limato nei difetti e completato nei suoi limiti. Così lo scorso giugno era stato presentato l’iPhone 4. Oggi, davanti alle innumerevoli problematiche rilevate, ci sarebbe quasi da sorridere nel rileggere queste parole.

Quella degli ultimi giorni, è solo una delle tante complicazioni riguardanti l’ultima creazione della Apple. Una porta USB difettosa, una volta collegata al cavo, avrebbe causato un eccessivo aumento della temperatura nel connettore, con conseguente combustione interna avvenuta al livello, appunto, del connettore inferiore del telefono. Il problema è stato testimoniato in maniera inequivocabile (involucro plastico fuso e scocca inferiore del dispositivo annerita) da alcune immagini pubblicate dal sito BoyGeniusReport, che pare provengano da una fonte legata direttamente ad AT&T, l’unico gestore telefonico negli Stati Uniti a permettere l’utilizzo del telefono.

L’ipotetico difetto, che porterebbe all’anomalo surriscaldamento del telefono, è stato prontamente smentito da Cupertino, con responsabilità immediatamente scaricate su altri. Dall’azienda informatica statunitense hanno spiegato che, essendo stato il problema causato da una porta USB difettosa, non si tratta di un difetto del telefono in sé ma di un inconveniente isolato che ha interessato una componente esterna. Il singolare incidente non ha, comunque, arrecato danni a persone. In ogni caso, dall’azienda di Steve Jobs non sono riusciti nell’intento di soffocare l’ennesima polemica che ha investito il nuovo iPhone, visto che l’incidente in questione è ormai di dominio pubblico.

Non sembra, dunque, esserci pace per il “super telefono” della Apple, che già dalle prime ore dopo la sua uscita era stato bersaglio di critiche e segnalazioni volte ad evidenziare problemi con lo schermo ingiallito ed altri relativi alla ricezione, confermati, peraltro, da diversi filmati apparsi su YouTube. In riferimento proprio all’antenna, è stata, inoltre, smentita l’utilità dell’aggiornamento software che, in un primo momento, sembrava potesse rappresentare la soluzione al problema.

Mauro Sedda