Rapporto Osmed: aumentato in Italia il consumo di farmaci

In dieci anni il consumo di farmaci in Italia è aumentato del 60 per cento.

Dal rapporto Osmed (Osservatorio Nazionale sull’Impiego dei Medicinali) emerge che nei primi nove mesi del 2009, la spesa farmaceutica territoriale di classe A-SSN ha superato dell’1,4 per cento la spesa dell’anno precedente. Ogni mille abitanti sono state fatte 923 prescrizioni contro le 896 dell’anno precedente. Evidenziano un incremento, rispettivamente del 3 per cento, 2,5 per cento e del 3 per cento, le ricette le confezioni e le dosi.

I farmaci più prescritti in farmacia risultano essere quelli per l’apparato cardiovascolare, seguiti da quello intestinale e metabolico, mentre in ospedale al primo posto troviamo i farmaci oncologici.

La spesa relativa ai farmaci erogati attraverso le strutture pubbliche, Usl e ospedali è pari a 6,2 miliardi di euro e rappresenta circa un quarto della spesa complessiva in Italia per il 2009, che registra il minimo regionale in Calabria (21 per cento) ed il massimo in Toscana (32 per cento).

I maggiori consumatori di farmaci sono gli anziani, gli ultra 65 enni, totalizzano il 60 per cento della spesa totale, mentre per i bambini, tra i quali almeno otto su dieci nell’arco dell’anno ricevono una ricetta, la spesa pubblica si ferma a meno del 3 per cento.

Ogni italiano ha affrontato nel 2009, una spesa pari a circa 420 euro in medicinali, il valore più alto è stato raggiunto dalla Calabria mentre quello più basso dalla provincia autonoma di Bolzano, con 111 euro procapite. Quasi tutte le regioni hanno registrato un aumento delle dosi prescritte, ad eccezione del Lazio (-0,4 per cento).

Per quanto riguarda i farmaci equivalenti, essi sono ormai largamente diffusi e registrano il 27 per cento della spesa farmaceutica ed il 46 per cento delle DDD (Dose Definita Giornaliera), molte molecole infatti, come ad esempio, il Pantoprazolo e la Venlafaxina, hanno perso la loro copertura brevettuale.

Giulia Di Trinca