Alfano al Quirinale: il testo sulle intercettazioni cambierà

Nel giorno del black out informativo il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, ha scelto di salire al Colle carico di buoni propositi. Ricevuto dal segretario generale del Quirinale, Donato Marra, il Guardasigilli ha anticipato gli importanti cambiamenti che riguarderanno il ddl sulle intercettazioni, sottolineando l’intenzione dell’esecutivo di fare tesoro delle osservazioni sollevate qualche tempo fa dal presidente Napolitano per migliorare il provvedimento.

Un ramoscello d’olivo, dopo gli screzi che rischiavano di compromettere i rapporti tra il Quirinale e palazzo Chigi, recato dal responsabile della Giustizia per rimarcare l’intenzione di avviare un confronto costruttivo tra le varie parti politiche. E per riportare un po’ di sereno tra i palazzi capitolini prima della pausa estiva. Più precisamente Angelino Alfano avrebbe confermato al braccio destro del capo dello Stato la volontà di accogliere i suggerimenti espressi dallo stesso Napolitano in riferimento alla possibilità di allungare la proroga per le intercettazioni, così come era stato insistentemente richiesto dai pm.

Non solo, un altro importante cambiamento dovrebbe riguardare l’estensione dell’eseguibilità delle intercettazioni ambientali e i tagli previsti sul fronte delle sanzioni ipotizzate per gli editori “disobbedienti”. Intanto la scadenza per la presentazione degli emendamenti alla commissione Giustizia della Camera è stata rinviata di un giorno (da lunedì a martedì) per volere della relatrice del provvedimento, Giulia Bongiorno. Ed è proprio nello studio legale della “finiana” doc che si stanno consumando le “trattative” tra le varie anime del Pdl per rendere più “presentabile” il testo.

La speranza coltivata dagli uomini più vicini al presidente del Consiglio è che, una volta espugnata la “fortezza finiana”, sarà più facile accarezzare il sogno di chiudere la partita sulle intercettazioni in tempi brevi. Se la maggioranza dovesse infatti trovare la quadra, l’ipotesi che la terza e definitiva lettura del provvedimento al Senato possa svolgersi già nella prima settimana di agosto potrebbe non risultare così remota.

Maria Saporito