Immobile ancora sul fronte mercato e accusato anche dalla tifoseria di immobilismo, il Milan del premier Silvio Berlusconi, inizia a pensare in maniera più seria al mercato puntando forte al primo acquisto di stagione. Parliamo di Felipe Mattioni, terzino destro brasiliano con passaporto italiano, nato a Ijuì, la stessa città di Carlos Dunga, e già acquistato dal club di Via Turati nel 2009 dal Gremio.
MATTIONI. Il giocatore ventiduenne che nell’ultima stagione ha vestito la maglia del Maiorca, realizzando nel computo finale 19 presenze e un gol, potrebbe rientrare alla corte di Milanello. Quindi si tratterebbe di un ritorno piuttosto che un vero e proprio acquisto. Il difensore potrebbe diventare inoltre, l’apripista per Ibrahimovic al Milan, attraverso la mediazione di Mino Raiola, procuratore sia di Ibra che del giocatore brasiliano. La società spagnola sostiene di aver riscattato nella sua interezza il cartellino di Mattioni, ma in realtà la situazione non è proprio così infatti, al club spagnolo mancherebbero le basi economiche per ritenere conclusa la trattativa col Gremio. Raiola, ne ha parlato al Milan che è alla ricerca di un terzino e soprattutto vuole ringiovanire il suo organico e sotto questo profilo, il brasiliano sarebbe perfetto.
IBRA. Data l’impossibilità di arrivare al pupillo del presidente Silvio Berlusconi, vale a dire, Mario Balotelli, la società rossonera con l’aiuto di Raiola si sta muovendo in maniera concreta per cercare di far tornare a Milano, sponda rossonera, l’attaccante ora del Barcellona Zlatan Ibrahimovic. In più, secondo fonti catalane, Sandro Rosell, neo presidente del Barcellona, avrebbe fissato il prezzo dello svedese che non rientra più ufficialmente nei piani di Pep Guardiola: 35 milioni di euro. Ma il Milan, forte dell’appoggio di Raiola, può aspettare un nuovo prezzo o, meglio ancora, strappare il prestito con un diritto di riscatto per la prossima stagione. Cancellando una volta per tutte quando accadde nell’estate di calcipoli del 2006, quando l’attaccante passò dalla Juve, al Milan e infine all’Inter.
Paolo Piccinini