Il terzogenito del colonnello libico Gheddafi, il calciatore mancato Al Saadi, è stato condannato dal Tribunale di Chiavari (Genova) a pagare 392 mila euro a uno degli hotel più lussuosi della Liguria, l’Excelsior Palace di Rapallo, in cui aveva soggiornato per una quarantina di giorni tra la fine del 2007 e l’inizio del 2008. Al momento di andarsene firmò infatti una accettazione ma nessuno poi saldò il conto.
Sulla notizia, anticipata oggi sulle pagine del Corriere della Sera, nessun commento da parte del direttore dell’albergo, che ha trattato con estrema cautela la vicenda cercando diverse strade per ottenere il saldo prima di ricorrere ai giudici.
La conclusione della vicenda è arrivata ieri con la sentenza depositata dal giudice Andrea Del Nevo, che obbliga il figlio del leader libico a pagare anche 5.000 euro per far fronte alle spese legali. All’epoca del soggiorno, il figlio di Gheddafi si era stabilito per alcuni mesi in Riviera per allenarsi con la Sampdoria.
Il curioso tesseramento del giocatore Al Saadi per la squadra della famiglia Garrone produsse soltanto qualche allenamento e qualche calcio al pallone senza pretese, visto lo scarso livello tecnico dell’aspirante calciatore. Gheddafi junior, che oggi ha 37 anni, si faceva però notare in Riviera per il grande Suv nero con cui si muoveva sempre accompagnato da guardie del corpo e assistenti e per le feste all’Excelsior, rigorosamente a base di piatti “di etichetta” e prelibati come aragoste e champagne.
Un soggiorno che sarebbe costato caro all’epoca dei fatti, ma che oggi risulta essere ancor più oneroso, non solo per le spese legali che il rampollo dovrà pagare, ma anche e soprattutto per la figuraccia a livello internazionale che il giovane ha procurato alla sua ricca e rispettata famiglia.
Raffaele Emiliano