Maroni avverte: “Lega e Udc sono incompatibili”

«Se qualcuno vuole uscire dalla maggioranza lo faccia, ma se cade il governo si va al voto, non ci sono alternative. Se qualcuno vuole fare “sante alleanze” non credo che i cittadini abboccheranno». Lo ha detto il ministro dell’Interno, il leghista Roberto Maroni, commentando le fibrillazioni dei finiani e la cena a casa di Bruno Vespa cui hanno partecipato, tra gli altri, il premier Silvio Berlusconi e il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini.

La cena, parsa a molti osservatori come l’estremo tentativo da parte del Presidente del Consiglio di tenere in piedi una compagine governativa che va sgretolandosi giorno dopo giorno, non ha evidentemente sortito gli effetti sperati. Il premier, messo ormai con le spalle al muro dai finiani e dalle recenti minacce di Italo Bocchino di far cadere il Governo, ha infatti cercato (apparentemente invano) di trovare nel partito di Casini una sponda valida per evitare il crollo. Il tutto si è concluso con la pancia piena, ma solo delle pietanze offerte dall’amico conduttore di “Porta a porta”.

Ora l’ennesima doccia fredda con le parole del ministro in quota Lega Nord che ha tagliato corto, concludendo: «Lega e Udc sono alternative: se qualcuno nell’Udc o anche nel Pdl pensa che il partito di Casini possa entrare nel governo sa bene che noi e l’Udc non possiamo stare insieme».

Raffaele Emiliano