Lo sciopero dei giornalisti sembra aver fatto parecchio rumore. Infatti con un’adesione del 90 per cento, l’iniziativa ha avuto una eco molto imponente. La federazione nazionale della stampa ha dichiarato che lo sciopero è stato il più partecipato degli ultimi dieci anni.
Jim Boumela, presidente della Federazione mondiale dei giornalisti ha inviato una lettera di solidarietà al segretario della Fnsi, Franco Siddi: “Crediamo tutti che questa legge-bavaglio, impedendo ai giornalisti di riferire delle investigazioni giudiziarie, sia un tentativo oltraggioso e inaccettabile di ferire gravemente l’informazione e un altro ‘chiodo nella bara’ – ha aggiunto -, la goccia che fa traboccare il vaso, del diritto di sapere e di essere informati dei cittadini italiani. In tutto il mondo, tutti i sindacati hanno seguito l’enorme lavoro che state facendo per difendere il diritto di informazione nell’interesse pubblico. Noi crediamo veramente che la vostra tenacia e determinazione nel combattere questa campagna facciano della Fnsi un modello per molti dei nostri sindacati”.
Dopo lo sciopero dell’8 Luglio la FNSI resterà impegnata per cercare di far arretrare “la legge del silenzio di Stato e del bavaglio”, rimanendo pronta a ricorrere alla Corte europea di Strasburgo qualora la legge dovesse essere approvata così com’è, ovvero dovesse ledere palesemente i diritti di libertà di stampa.
La Fnsi ha sottolineato che “pochissimi giornali erano in edicola ieri ma tutti hanno ammesso che il testo di legge Alfano è sbagliato. Le ragioni del no al ddl risultano dunque, unificanti per la professione giornalistica e assai allarmanti per i cittadini”.
Stefano Bernardi