Schifani: “Contrario alle correnti nel Partito”

Renato Schifani, attuale Presidente del Senato,  risponde prontamente alle accuse rivoltegli dal Corriere della Sera, che nei giorni scorsi lo aveva dipinto come una sorta di capo-corrente all’interno del Pdl, accusandolo inoltre di non ricoprire con il giusto impegno la sua carica istituzionle. Il Presidente del Senato ha di fatto negato la presenza di qualsiasi  “correntismo” all’interno del Partito di Governo: “Svolgo il mio ruolo istituzionale e basta – ha replicato – E se qualcuno vuol fare riferimento al mio rapporto con il Guardasigilli ribadisco che sono legato a lui da un legame di stima e amicizia del quale vado orgoglioso”.

“Per il resto – ha ribadito Schifani – sono fuori dall’attività di partito. Accetto di partecipare ai seminari di Gubbio del Pdl, come alle feste del Pd. Detto questo, sono contro le correnti nel mio partito“. Forza Italia, ha voluto ricorda il Presidente del Senato:  “non ha mai avuto una storia correntizia. Eravamo un partito anarchico e monarchico al contempo, perché il dissenso si fermava laddove si riconosceva la leadership di Berlusconi, e nessuno pensava di risolvere i problemi territoriali attrezzandosi in corrente. Non è più così. E Liberamente non può che definirsi una corrente, al di là di quanto sostengono i suoi fondatori”.

A detta di Schifani, inoltre  “la creazione di una o più correnti rischia di far implodere il Pdl[…]. Non basta riconoscersi in Berlusconi, se poi si creano le condizioni per disaggregare il partito. L’esperienza infatti insegna che se nasce una corrente, altre ne seguiranno. Il Pdl invece deve impegnarsi per amalgamare l’area forzista con quella proveniente da An e che ha preso le distanze da Fini, anche se la storia di quanti vengono dalla destra è più strutturata. Innestando il correntismo, invece, il processo di fusione in atto sarebbe destinato a rallentare, se non ad arrestarsi”.

Di Marcello Accanto