Il direttore storico, sia per anni di servizio che per autorevolezza, di Radio Radicale Massimo Bordin potrebbe lasciare il suo scomodo quanto apprezzato posto di lavoro. Scomodo perchè gli scontro con il leader del Partito Radicale, Marco Pannella, non sono mai stati nascosti anzi, tutto il contrario; apprezzato perchè la rassegna stampa di Bordin, pur andando in onda poco più tardi del canto del gallo è quella più tenuta in considerazione dal cosiddetto “palazzo” ed è comunque rispettata pressochè da tutti gli addetti ai lavori, giornalisti in primis.
Lo scontro è tra due mostri sacri, uno della politica-mediatica ( Pannella), l’altro dei media della politica ( Bordin). Il primo pare non starci al compromesso che, per avere una personalità così influente alla direzione di Radio Radicale, tale personalità riscuota a volte ancor più successo, o per meglio dire popolarità di lui stesso o della “socia” Emma Bonino. Il secondo, date appunto le sue competenze e il suo seguito non ci sta a subìre continui richiami alla linea, o pressioni dall’alto, pur che questo gli abbia causato continui problemi con il leader del partito e, sostanzialmente, datore di lavoro.
“Non ho più la capacità e la voglia di fare il direttore, non voglio farmi mangiare, non sono più commestibile“, ha direttamente spiegato Bordin a Pannella, durante la tradizionale conversazione che si tiene ogni Domenica in radio. rivendicando la sua indipendenza, in una radio appunto, nella quale su alcuni argomenti perlomeno, può risultare difficile averla; e, forse, non potrebbe essere altrimenti essendo un organo di partito.Da un certo punto di vista, tra l’altro, potrebbe anche essere giusto così.
Da un altro invece, dovrebbe poter prevalere l’informazione libera, totalmente, soprattutto scevra da ogni “culto della personalità”, culto di cui Marco Pannella è sicuramente ben dotato, a ragione, tra le altre cose, viste le mille e mille battaglie “radicali”, ancor di più, estreme, che nei tantissimi anni di attività politica ha combattutto, vincendo o perdendo, in questo caso ha poca importanza.
E’ dunque una battaglia tra giganti, quella tra Pannella e Bordin, entrambi con un altissimo seguito di “fan”, se così si possono chiamare, sdrammatizzando un po’, battaglia però che, non è possibile nasconderlo, se Bordin dovesse perdere, ne risentirebbe sicuramente tutta l’informazione. Si perderebbe infatti la voce storica di “Stampa e Regime”, trasmissione condotta da sempre con grandissima professionalità. Il fatto di essere d’accordo o meno con i contenuti attiene a qualcosa di “altro” (nel senso di straniero, rubando un efficacissimo termine all’antropologia) rispetto al livello di conduzione del programma. Si può ragionevolmente concludere che, se quasi nessuno tifa contro Marco Pannella (atteggiamento che tra l’altro avrebbe ben poco senso), quasi tutti però tifano per Massimo Bordin e ciò che indiscutibilmente rappresenta.
A.S.