E’ un Bossi più euforico del solito quello che oggi ha preso parte a un incontro al Senato con il ministro dell’Economia Giulio Tremonti.
Il Senatur si dichiara fiducioso sull’approvazione della legge sulle intercettazioni: “Altrimenti ogni giorno si inventano una P2 o una P6. Sono cose che fanno ridere, ma la gente non vuole essere ascoltata”. E il leghista, che sui sentimenti della sua gente ha costruito le basi del proprio successo, oltre che dell’ascesa del suo partito, aggiunge: “La gente non vuole essere ascoltata, questo è sicuro e noi abbiamo sempre marciato con la gente”. Quanto poi alla situazione di perenne tensione all’interno del Pdl, suo alleato di governo, il Senatur se ne esce con una delle sue ormai celebri dichiarazioni sopra le righe: “Berlusconi se la caverà, una mattina si alzerà e scoprirà di avere la spada ancora affilata e la utilizzerà”. E ai giornalisti che chiedono lumi sulla spada, spiega: “Eh, per fare la guerra… Io la tengo sempre nel mio ufficio di Milano, quella che mi ha mandato l’alcalde di Toledo, sapendo che la Lega non ha mai perso in battaglia. Quindi, per adesso non sono preoccupato, confido sempre nella lama di Berlusconi, la lama taglia”.
Insomma, dopo la minaccia di “imbracciare i fucili” e di fomentare una rivolta popolare in Piemonte a sostegno del “padano” Cota, sembra che il leader leghista non riesca proprio a fare a meno di una retorica a dir poco sconcertante in un Paese democratico. Tanto più se si considera il ruolo che la Lega riveste all’interno dell’attuale compagine governativa. E chissà per quanto tempo ancora si continuerà a etichettare il linguaggio del Senatur come puro e semplice folklore verbale.
Raffaele Emiliano