Catania: in ospedale per togliere i punti, è in coma irreversibile

Un architetto di 42 anni, Giuseppe Marletta, si era recato in ospedale per togliere i punti di sutura in metallo che gli erano stati posti dopo l’asportazione di un frammento di una radice di un dente dalla mascella. Il medico che ha fatto l’intervento ha scelto di farlo in anestesia totale ma da quel momento l’uomo non si è più svegliato ed è entrato in coma.

E’ accaduto nel nuovo ospedale Garibaldi di Nesima a Catania: sono passati già 40 giorni ma il paziente non ha ancora ripreso conoscenza. Sulla vicenda sono state aperte due inchieste: una dalla Procura della Repubblica per lesioni gravissime e una interna dell’azienda ospedaliera, disposta dal direttore generale Angelo Pellicanò.

La vicenda è ricostruita dal quotidiano “La Sicilia” di Catania che riporta l’esposto presentato dalla moglie dell’architetto Marletta, Irene Sampognaro. La coppia ha due figli piccoli, sarà difficile spiegare loro che il papà è entrato in coma per un banale intervento. “Dopo la seconda operazione per l’asportazione dei punti – ricostruisce la signora Sampognaro – mio marito ha ripreso i sensi, ma dopo qualche secondo è andato in arresto cardiaco per sette minuti ed è stato portato in rianimazione per essere intubato. E’ stato posto in coma farmacologico, ma subito dopo é entrato in coma irreversibile e non si è più svegliato”.

L’ipotesi avanzata dai legali della famiglia Marletta è che “non sono state eseguite le prove ipoallergiche sulla tollerabilità alle sostanze contenute nell’anestesia”, che di conseguenza avrebbero causato nell’uomo uno shock anafilattico, l’ipotesi più probabile rimane questa.

Sabrina Ferrante