Draghi: “Riordino dei conti pubblici e crescita sono indispensabili”

Interviene all’assemblea dell’Abi il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, che senza esitazioni dichiara: «Il riordino dei conti pubblici e la crescita sono, insieme, condizioni essenziali per la stabilità finanziaria». E spiega così la sua ricetta per la manovra: «All’obiettivo della crescita va orientata la necessaria ricomposizione dell’intero bilancio pubblico». E per il governatore «muovono in questa direzione le riforme già avviate nella pubblica amministrazione e quelle che innalzeranno l’età di pensionamento».

Inoltre, dice Draghi, «il contenimento dell’evasione fiscale può essere un importante leva di sviluppo se correlato alla riduzione delle aliquote gravanti sui contribuenti onesti». Per il numero uno della Banca d’Italia bisogna poi evitare che «i debiti commerciali e quelli delle aziende di servizi pubblici controllate dalle amministrazioni non siano strumento di aggiramento dei vincoli di bilancio». Per Draghi, dunque, «l’effetto sulla ripresa sarà positivo se il risanamento contribuirà a ridurre gli spread sui titoli sovrani, che spesso costituiscono il benchmark per la determinazione del costo del credito da parte delle banche. Ma se la nube di incertezza che permane nei bilanci bancari non verrà rimossa le difficoltà di provvista continueranno».

«Consumi e investimenti restano deboli, perché i redditi reali ristagnano e le prospettive di occupazione sono incerte», afferma il governatore della banca d’Italia. «L’economia italiana – ha aggiunto Draghi – beneficia della ritrovata vivacità degli scambi internazionali. Il bollettino economico della Banca d’Italia, che viene diffuso oggi, presenta uno scenario per il biennio 2010-2011 in cui il volume delle esportazioni cresce del 9% quest’anno e del 5% il prossimo».

E il discorso del governatore incassa, tra gli altri, anche il mai troppo scontato sostegno del leader della Cgil Guglielmo Epifani, il quale, a margine dell’assemblea a cui ha preso parte, si è detto contento del richiamo fatto a occupazione e crescita.

Raffaele Emiliano