Si conobbero nel lontano 1986, si fidanzarono e vissero una storia che durò fino al 1990, quando lei decise di troncare la relazione, forse a causa di problemi personali di lui. Ed è da quella data che a casa della donna sono iniziate ad arraivare telefonate anonime ad ogni ora del giorno e della notte, senza apparente motivo e senza nessuna logica. Dall’altra parte del filo una voce maschile che inveiva e minacciava, ogni volta. Secondo quanto riporta “il mattino di Padova”, l’uomo non si sarebbe arreso nemmeno dopo il cambio di casa di lei, nel frattempo divenuta madre. Avrebbe infatti persistito nel telefonare a casa dei suoi, con intensità ed in orari decisamente fuori dal normale, preferendo la fascia che va da mezzanotte alle tre.
Il fratello della donna, solo una sedicenne quando conobbe il suo futuro persecutore (18 anni all’epoca), preoccupato dalla routine instauratasi si è rivolto alle forze dell’ordine. Lui all’epoca era un militare di leva in servizio alla caserma di Padova. I due si conobbero alle giostre.
Gli agenti dopo diverse indagini, hanno ragionevolmente scoperto il colpevole. L’individuo identificato è risultato essere appunto l’ex “fidanzatino” conosciuto ventanni prima e che probabilmente non ha mai accettato la fine della relazione, o forse non ha mai accettato il fatto di essere stato lasciato, cosa concretamente differente. L’uomo ora 43enne, milanese, è stato denunciato per stalking. Stupefacente la resistenza del ricordo dell’ex fidanzata, che anche dopo vent’anni è risultato essere così vivido da indurlo a perseguitarla telefonicamente con una costanza tanto spaventosa quanto eccezionale.
A.S.