Tagli alla sanità, il 19 luglio è sciopero dei medici

In Italia in sanità non si spende molto. Si spende più o meno bene, o più o meno male a seconda delle Regioni. Ma non molto. I tagli alla spesa possono solo ripercuotersi negativamente sull’assistenza e sulla salute dei cittadini”. E’ quanto affermato da Nicola Preiti, Segretario nazionale Fp Cgil Medici. La spesa sanitaria, sempre secondo il pensiero di Preiti, è, inoltre, destinata a crescere in tutto il mondo. Questo a causa dell’invecchiamento della popolazione, dello sviluppo delle nuove tecnologie diagnostiche, terapeutiche ecc. “Contenerne la crescita innalzando la qualità dei servizi sanitari, è la sfida del futuro”.

L’Italia, nella graduatoria OCSE 2008 (ultimi dati disponibili) della spesa sanitaria dei 32 paesi più ricchi del mondo, è al 14° posto come spesa sanitaria totale ed al 15° come spesa sanitaria pubblica. Ha speso il 7% del Pil come spesa pubblica ed il 9,1% come spesa complessiva. Hanno speso di più, limitandoci alla spesa pubblica, Francia, Danimarca, Austria, Germania, N. Zelanda, Svezia, Islanda, Olanda, Belgio, USA, Canada, Regno Unito, Norvegia e Portogallo.

In base a quanto sostenuto dal Ministero dell’Economia e Finanze nella relazione generale sulla situazione economica del Paese per il 2009, l’Italia ha incrementato la spesa al 7,2% del Pil, con un disavanzo di 3,260 mld, lo 0,21% del Pil. Il più basso negli ultimi 5 anni. E, comunque, questo disavanzo si colloca in buona parte nelle Regioni che, con analoghe risorse, offrono la peggiore assistenza sanitaria. Il sistema sanitario italiano è, quindi, fra i meno costosi del mondo, a fronte di performances nel complesso elevate. Questa è la realtà oggi.

Poi c’è il futuro. E’ in discussione la manovra finanziaria del Governo ed incombe il federalismo fiscale. Per Nicola Preiti, si tratta di “un preciso disegno politico che comprende anche il disfacimento del Sistema Sanitario Nazionale e la compromissione del diritto universale alla salute. Ecco, quindi, – prosegue il segretario – la giustificazione dell’allarmismo nazionale sui conti sanitari e sulla tenuta del sistema sanitario: si vogliono semplicemente giustificare i tagli. E’ lo stesso meccanismo – spiega ancora – con il quale il Governo, con la scusa degli sprechi, mette in ginocchio le Regioni e gli enti locali compromettendone funzione e funzionalità”.

“Con la manovra – aggiunge Preiti nel suo attacco all’esecutivo – il Governo non mette le mani in tasca ai cittadini, le mette proprio addosso. Si parla con semplicità di tesoretti di milioni di euro di risparmio: ma non c’è risparmio. C’è taglio del finanziamento, meno risorse disponibili. Cioè la necessità di garantire i servizi ai cittadini con meno risorse. Quando la sanità, come dicono i dati, avrebbe bisogno di spendere meglio non di spendere meno”.

Il Segretario annuncia, infine, lo sciopero della dirigenza sanitaria, in programma in tutta Italia il 19 luglio. La protesta è indirizzata anche ad “interventi regionali estemporanei senza un razionale, partecipato e trasparente disegno di riorganizzazione e miglioramento del sistema definito su solide basi di sostenibilità”.

Mauro Sedda